Tim, nel bene e nel male, è sempre al centro delle cronache economiche di questi giorni. Non è passato molto dall'annuncio del possibile scorporo della rete, di cui abbiamo dato conto anche su queste colonne, che si viene a sapere che, proprio in queste ore, sarebbe in corso a Roma, negli uffici della sede centrale del principale operatore telefonico italiano un'ispezione congiunta da parte dell'Antitrust e della Guardia di Finanza. Alla base dell'ispezione vi sarebbe un sospetto di abuso di posizione dominante in riferimento al progetto Cassiopea.

Vediamo di chiarire i termini della questione e di capire quali potrebbero essere le conseguenze economiche e sociali di questa nuova indagine.

Le origini dell'ispezione

L'ispezione avviata in queste ore dall'Antitrust con l'ausilio della Guardia di Finanza è solo l'ultimo atto di una istruttoria promossa dall'autorità di vigilanza del mercato già nei mesi scorsi relativamente agli investimenti in fibra ottica, da parte del player di mercato, nelle, cosiddette, aree a fallimento di mercato. Cioè quelle aree dove, in base ad un semplice calcolo economico, non vi sarebbe convenienza ad operare. Secondo le ipotesi formulate da parte dell'autorità di vigilanza sul mercato, tim avrebbe messo in campo una vera e propria strategia per escludere i potenziali concorrenti.

In particolare Open Fiber, la società operante nella banda ultralarga e nella fibra ottica, creata da Enel insieme con Cassa Depositi e Prestiti.

Perché l'ispezione e le conseguenze

Come accennato, l'attenzione degli ispettori si dovrebbe concentrare sul progetto Cassiopea. Ma, in effetti, Tim ha, di fatto, sospeso questo progetto almeno dopo le dimissioni dell'ormai ex amministratore delegato Flavio Cattaneo.

Proprio Cattaneo, in tempi non sospetti, aveva avuto un duro scontro con il Governo in merito ai bandi Infratel che per il manager erano stati strutturati in modo tale da favorire la società di Enel.

Non si tratta di una questione di lana caprina, in quanto l'ingresso di Tim nelle aree a fallimento di mercato avrebbe avuto delle conseguenze economiche rilevanti.

Infatti, sia l'Unione Europea che il Governo Renzi avevano stabilito che si potesse accedere agli incentivi statali, senza che per questo si configurassero come aiuti di Stato, solo se i privati in queste aree non avrebbero voluto investire.

Ora, l'Antitrust vuole verificare se il comportamento di Tim sia stato improntato a correttezza o se, invece, questi abbia avuto accesso ad informazioni privilegiate che potrebbero aver indotto l'operatore telefonico ad adottare delle strategie commerciali relativamente ai prezzi all'ingrosso praticati nei confronti dei concorrenti. Le conseguenze, in particolare per la copertura in fibra ottica del territorio nazionale, potrebbero essere notevoli. Anche dal punto di vista occupazionale. Infatti, anche se Cassiopea è ufficialmente sospeso potrebbero esserci ripercussioni più generali. Ma certamente se ne saprà di più nei prossimi giorni.