L'Agcom, l'autorità di vigilanza sul mercato delle telecomunicazioni, avrebbe trovato un escamotage per aggirare il divieto di versamenti in denaro nei confronti dei consumatori da parte degli operatori telefonici imposto dal Tar del Lazio. Per completezza di informazione ricordiamo che il Tar del Lazio aveva bocciato il ricorso proposto dalle società di servizi telefonici ed internet, ma aveva imposto un congelamento dei rimborsi fino al prossimo 31 ottobre 2018. Il congelamento era stato predisposto per non creare gravi squilibri alla tenuta economico-finanziaria degli operatori e, nello stesso tempo, valutare l'impatto complessivo degli stessi rimborsi sui bilanci, implementando le necessarie contromisure.
La via d'uscita dell'Agcom
D'altra parte, attendere fino al prossimo 31 ottobre non rientra nelle intenzioni dell'autorità di vigilanza sulle telecomunicazioni. Per tale motivo, considerando che non possono essere presi provvedimenti cosiddetti contra legem o, che è lo stesso, contro una sentenza giudiziaria contraria passata in giudicato, l'Agcom ha ritenuto opportuno, senza violare la volontà del giudice amministrativo, di emettere ben 4 delibere autonome, una per ogni operatore telefonico coinvolto, che costringa la Tim, Wind3, Vodafone e Fastweb ad effettuare degli sconti sulle attuali tariffe in proporzione ai giorni in cui è stata in vigore la tariffazione a 4 settimane o 28 giorni.
Le specifiche dello sconto
Secondo quanto prevedono le delibere Agcom, gli operatori coinvolti dovranno effettuare gli sconti già dalla prossima fattura di aprile 2018. Gli sconti verranno erogati per un massimo equivalente al traffico di 15 giorni. E se la fattura in questione si riferisce all'intero mese solare di aprile, la delibera Agcom, uguale per tutti gli operatori coinvolti per quanto riguarda il contenuto, prevede che quest'ultima venga traslata automaticamente al mese successivo di maggio, in modo tale da inglobare automaticamente lo sconto concesso.
Tale soluzione ideata dall'Agcom, a ben vedere, prende i classici due piccioni con una fava. Infatti, da una parte rispetta il disposto della sentenza del Tar Lazio, non facendo erogare alle compagnie telefoniche rimborsi in denaro e, nello stesso tempo, consente a queste ultime di mantenere i propri conti in ordine non costringendole ad accantonare grossi quantitativi di liquidità per far fronte all'emergenza rimborsi. In più, l'Agcom stessa manterrebbe le mani libere per una successiva azione sanzionatoria se queste delibere non venissero ulteriormente rispettate. Sanzione che secondo i bene informati potrebbe superare il milione e mezzo di euro abbondantemente.