Alla fine l'accordo, sperato, tra Telecom e i Sindacati confederati non è stato raggiunto. Ora l'azienda è intenzionata a proseguire da sola nel mettere in atto il nuovo piano industriale che prevede, complessivamente, circa 6 mila e 500 esuberi totali tra pre - pensionamenti, che dovrebbero essere circa 4 mila ed esodi incentivati che, in totale dovrebbero ammontare a circa 2 mila e 500. Per la verità, il piano industriale predisposto dall'azienda prevede anche che circa 3 mila e 500 dipendenti vengano opportunamente riqualificati e ricollocati in mansioni differenti.
Ma, ora, per molti, dato il mancato accordo con le rappresentanze sindacali si apre anche la possibilità concreta della cassa - integrazione straordinaria. Ma perché si è arrivati a questo punto?
La posizione dei Sindacati
Lo stallo delle trattative tra azienda e parti sociali si può dire sia stato, in un certo senso, indotto dalla situazione contingente e dal quadro di incertezza politico - istituzionale uscito fuori dalle elezioni politiche del 4 marzo 2018. infatti, in assenza di un esecutivo solido che potesse svolgere il proprio ruolo di arbitro tra le parti, i Sindacati avevano chiesto al Top Management dell'azienda di congelare il piano industriale e attendere, almeno, fino alla data della prossima assemblea degli azionisti, fissata per il 24 aprile 2018.
Inoltre, i sindacati, attraverso diversi loro rappresentanti come, ad esempio, Marco Del Cimmuto della Cgil, hanno più volte evidenziato come il piano industriale proposto non li soddisfi neanche dal lato degli assetti proprietari e delle politiche di sviluppo. Non renderebbe chiaro, infatti, quali sarebbero le conseguenze, sopratutto occupazionali, dell'annunciato scorporo della rete.
Questo, poi, influisce direttamente sull'opinione dei Sindacati circa l'opportunità di fare ricorso alla cassa integrazione straordinaria. Fino a quando, infatti, non verranno chiariti meglio gli assetti proprietari i Sindacati si dicono indisponibili ad affrontare la questione. Per non parlare del ricorso al meccanismo della solidarietà espansiva per finanziare 2 mila nuovi inserimenti.
La posizione di Telecom
Da parte sua, l'azienda si è detta disponibile a concedere alle parti sociali qualche altra settimana di tempo per valutare attentamente la proposta di accordo. Scaduto questo ulteriore termine, secondo il comunicato trasmesso, la Tim procederà unilateralmente ad attuare le procedure necessarie per l'avvio della cassa - integrazione straordinaria. Ovviamente, l'annuncio di questo probabile muro contro muro ha spinto i Sindacati sul piede di guerra. Infatti, Del Cimmuto afferma che in caso di attuazione di tali iniziative unilaterali da parte di Tim si preannuncia il ricorso alla mobilitazione dei lavoratori in tutte le forme possibili.