Forse è davvero finita la campagna elettorale e si è ormai giunti alle prove tecniche di governo. Sembra sempre più probabile, dati anche i risultati per la presidenza della Camera e del Senato, una alleanza tra Salvini e Di Maio. Quindi cosa accade ora? Se da un lato gli italiani possono dire addio al tanto sospirato reddito di cittadinanza, è pur vero che i due movimenti hanno molti punti in comune sul programma e soprattutto sul welfare alle famiglie con figli minori.

Nell’intervista di stamane al Corriere della sera, infatti, Di Maio ha precisato quali sono le priorità per il nuovo governo, ovvero l’abolizione della legge Fornero, un netto taglio alle tasse, benefici alle famiglie e a chi decide di mettere al mondo figli e lotta alla disoccupazione”.

Questi quindi i punti nevralgici su cui i pentastellati vogliono lavorare.

Stessa cosa dicasi per Salvini che nelle sue priorità di governo non ha nominato la Flat tax bensì: l’eliminazione della Fornero e dello spesometro, taglio delle tasse e accise e degli sprechi in generale, una riforma per l’istruzione, per la giustizia e un aumento di misure a favore della legittima difesa. Revisione dei trattati con l’Unione europea, finanziamenti alle imprese agricole e alla pesca, un ministero da dedicare alle disabilità, federalismo fiscale e lotta alla clandestinità.

Come si evince i punti in comune restano comunque molti come l’abolizione della riforma Fornero, il generico taglio delle tasse, sforbiciate alle spese inutili e soprattutto gli incentivi alla natalità.

Aiutare le famiglie: “Bonus di 400 euro al mese ai nuovi nati fino a 18 anni”

Il welfare alle famiglie con figli minori è un punto che accomuna sia i rappresentanti del Carroccio sia i grillini. Ma in che misura? Un articolo apparso stamani su Repubblica spiega in esclusiva quali misure i due movimenti, in accordo, vogliono adottare.

I Cinque stelle, secondo il quotidiano di Calabresi, vogliono rifarsi al modello francese aumentando la spesa per gli incentivi alle famiglie dall’1,5% al 2,5% del Prodotto interno lordo per aiutare soprattutto le famiglie numerose.

Anche Salvini punta molto su un programma per il rilancio della natalità: il progetto leghista, in accordo con i pentastellati, vede la possibilità di versare un assegno mensile di 400 euro, privi di tasse o accise, per ogni bambino nato fino a che questo compi i 18 anni.

Questo bonus dovrebbe essere elargito però solo ai cittadini italiani che abbiano almeno 20 anni di residenza sul territorio nazionale. Altra misura che metterebbe d’accordo i due schieramenti riguarda gli asili nido gratuiti per chi ha un Isee inferiore ai 50 mila euro (quasi per la totalità della popolazione italiana quindi).

Queste misure, essendo concordate tra entrambe le parti, potrebbero essere adottate in tempi molto brevi fa sapere Repubblica, il tempo di formare effettivamente un Governo.