Un bonus da 600 euro al mese andrà anche quest'anno in aiuto di migliaia di donne lavoratrici, grazie alla riconferma nell'ultima legge di bilancio di una misura ideata per andare incontro ai bisogni delle madri divise tra impegni professionali e familiari. Il contributo sarà percepito da cittadine italiane con almeno un figlio iscritto a un asilo o affidato alle cure di babysitter tramite la formula del “libretto famiglia” prevista dalla legge. In virtù di tale beneficio, chi presenterà domanda dimostrando di averne i requisiti, riceverà una somma parametrata alle reali esigenze di mantenimento dei bambini regolarmente iscritti alla rete di servizi per l'infanzia oppure assistito a domicilio da soggetti abilitati ad erogare prestazioni di baby-sitting.

L'assegno andrà nello specifico, come chiarito da apposita nota dell'Inps, a sostenere il reddito delle dipendenti del settore pubblico e privato aventi diritto al congedo parentale, al quale bisognerà rinunciare nel momento in cui si chiederà il trattamento economico da 600 euro al mese.

60 euro al mese per le madri lavoratrici: i chiarimenti dell'INPS

Il bonus mamma finanziato dall'uscente governo per il 2018 coprirà un periodo massimo di 180 giorni, ridotto ulteriormente a 90 (essendo peraltro divisibile solo col meccanismo delle frazioni di mesi) in caso di intestazione del contributo ad una lavoratrice autonoma. Beneficeranno dell'aiuto, oltre alle dipendenti di amministrazioni pubbliche o aziende private, anche le madri che lavorano e risultano iscritte alla Gestione separata INPS, a patto che le richiedenti dimostrino di trovarsi all'interno degli 11 mesi seguenti alla fruizione teorica dell'indennità di maternità e non sia stato esercitato a pieno il diritto al congedo parentale.

Bonus mamma 2018: chi ne ha diritto

Chi ha un contratto di tipo ''part-time'', potrà invece vedersi attribuita una somma proporzionata al numero effettivo di ore lavorate, mentre il provvedimento del 2012 ripreso in blocco nella manovra dell'anno scorso non fa distinzione tra figli naturali e legittimi, adottati o in affidamento.

La presentazione della domanda (che ha termini variabili a seconda della categoria) è consentita per tre diversi canali: online, mediante accesso ai servizi telematici dell'Istituto Nazionale Previdenza Sociale, per via telefonica tramite chiamata al numero 803 164 da linea fissa e 06 164 164 da rete mobile, oppure con richiesta in forma cartacea gestita dagli enti di patronato accreditati sul territorio.