Il consiglio di amministrazione della Banca Al-Maghrib (BAM) si è riunito martedì 19 giugno a Rabat per fare il punto della situazione economica del Regno del Marocco. Si tratta della seconda riunione trimestrale dell'istituzione finanziaria per l'anno 2018, durante la quale si è discusso in particolare della revisione annuale sulla situazione monetaria e finanziaria del paese, nonché delle attività della banca per l'anno fiscale 2017. Il consiglio di amministrazione ha analizzato anche i recenti sviluppi economici e le proiezioni macroeconomiche della banca per i prossimi otto trimestri.

Mantenimento dell'attuale tasso di riferimento

A tali riguardi e sulla base delle valutazioni, in particolare quelle dell'inflazione che ne segnala una forte accelerazione nei primi quattro mesi dell'anno e delle traiettorie di crescita a medio termine, il Consiglio ha determinato che l'attuale livello del tasso di interesse di riferimento del 2,25% rimane adeguato e ha stabilito di mantenerlo invariato. Questa evoluzione riflette l'impatto della revisione dell'Alto Commissariato al Piano (HCP) dello scorso marzo, sulla struttura di base dell'indice dei prezzi al consumo e dei prodotti alimentari, anche quelli soggetti a regolamentazione.

Un’inflazione al 2,4% nel 2018 che dovrà scendere all'1,4% nel 2019

Va sottolineato che l'aumento generale dei prezzi nel 2018 è stata del 2,4%, essa dovrà necessariamente tornare all'1,4% nel 2019, poiché la crescita è risultata accelerata al 4,1% nel 2017 dopo l’indice dell'1,1% del 2016.

Questo miglioramento, è stato determinato da un rimbalzo del 15,4% del valore aggiunto agricolo, mentre la crescita delle attività non agricole è rimasta limitata al 2,7%.

Per quanto riguarda la crescita nazionale, secondo le previsioni della Banca Al-Maghrib, dovrebbe tornare al 3,6% nel 2018 e al 3,1% nel 2019.

Sul lato della domanda, i consumi e gli investimenti delle famiglie manterrebbero il ritmo nel medio termine, mentre il contributo delle esportazioni nette alla crescita sarebbe nuovamente negativo.

Da parte sua, il valore aggiunto agricolo aumenterebbe del 5,7% nel 2018 "a favore della buona stagione agricola", con una produzione cerealicola stimata dal Dipartimento dell'Agricoltura a 98,2 milioni di quintali, prima del calo dell'1,7% previsto nel 2019, sotto l'ipotesi di un raccolto "normale".

Riduzione del tasso di occupazione

E’ stato rilevato inoltre, che le prestazioni dell'economia nazionale sul mercato del lavoro, hanno registrato tra il primo trimestre del 2017 e lo stesso trimestre del 2018, 116.000 posti di lavoro, di cui 50.000 in servizi, 43.000 in agricoltura e 32.000 nell'edilizia e nell'industria, incluso l'artigianato, con una perdita di 9.000 posti di lavoro.

Tuttavia, il tasso di attività è sceso dallo 0,4 punti al 47,1% e il tasso di disoccupazione è calato dal 10,7% al 10,5% a livello nazionale e dal 15,7% al 15,6%.

nell’ambiente urbano. Questo è il risultato sulla base di un'entrata netta di 92.000 candidati sul mercato del lavoro.

Per quanto riguarda i conti esterni, secondo il comunicato stampa della Banca, la dinamica delle esportazioni è stata mantenuta costante nei primi cinque mesi dell'anno, trainata principalmente da un significativo aumento delle vendite di produzione automobilistica e dei ricavi.

Allargamento del deficit di bilancio

Allo stesso tempo, il ritmo delle importazioni di beni è rimasto costante, in particolare per i beni capitali e i prodotti energetici.

In termini di prospettive, le esportazioni di beni aumenterebbero del 5,8% nel 2018 e del 6,9% nel 2019, in particolare grazie al continuo andamento dell'industria automobilistica.

Brutte notizie invece, per quanto riguarda le finanze pubbliche, l'esecuzione del bilancio a fine aprile ha portato ad un allargamento del disavanzo di bilancio da 1,4 miliardi di dirham a 14,2 miliardi di dirham, in particolare a causa di una diminuzione del saldo positivo dei conti speciali del Tesoro.

Per quanto riguarda il trasferimento di valuta degli MRE (Marocchini Residenti All’Estero), la Banca Al-Magrhib prevede un calo del 4,1% nel 2019, anche se l'attuale dinamica dovrà ancora evolversi per raggiungere il 6%.

Tenendo conto del saldo di 7 MMDH (miliardi di dirham) nelle sovvenzioni della Caisse Centrale de Garantie (CCG) pianificate per il 2018, il disavanzo delle partite correnti sarebbe pari a circa il 4,1% del PIL alla fine di quest'anno e si attesterebbe al 3,6% nel 2019.

In queste condizioni e ipotizzando un afflusso di IDE (Investimenti Diretti Esteri) al 4,4% e del PIL e al 3,5% rispettivamente, le riserve valutarie finirebbero nell'anno a 255,4 miliardi di dirham e si attesterebbero a 245,9 miliardi di dirham a termine del 2019.