Beppe Grillo ha recentemente pubblicato sul suo blog alcune interessanti considerazioni sul reddito di cittadinanza, partendo dalla premessa storica che si richiama alle rivolte luddiste dell'Inghilterra di inizio '800.

La paura della disoccupazione causata dall'automazione

Egli fa una breve digressione sulle paure generate sin da allora dall'automazione dei processi produttivi, ricordando che già nel 1964 un team di lavoro costituito da non meglio precisati premi Nobel allertò con una relazione il presidente americano Johnson, circa il pericolo di un imminente conflitto economico e sociale causato dall'automazione.

Grillo chiosa poi constatando che le cose non sono andate così e che la tecnologia ha creato altre tipologie di posti di lavoro, meglio pagate e in ambienti più sicuri.

Mano d'opera umana superflua come i cavalli?

Ma, arrivati al punto in cui siamo, si chiede il fondatore dei 5 stelle: siamo sicuri che l'uomo non stia per diventare obsoleto nel mondo produttivo, come i cavalli dopo l'invenzione dell'automobile? Questa domanda a suo parere non è così surreale come potrebbe apparire, perché se è vero che l'uomo, rispetto al cavallo è in grado di evolversi imparando a fare cose nuove è anche vero che le macchine che vanno sostituendo l'uomo sui luoghi di lavoro, sono sempre più sofisticate, in grado esse stesse di adattarsi, evolversi e in definitiva di "pensare", cioè di assumere su di sé comportamenti umani e capacità decisionali e di apprendimento peculiari sino ad oggi della razza umana.

Ovvero, stanno rendendo l'uomo sostituibile.

L'impatto sulle professioni è già in atto

L'impatto che tale rivoluzione tecnologica sta avendo è già presente non solo sulle professioni a basso valore aggiunto, ma anche sulle professionalità più elevate in campo medico e dell'informazione per esempio e questo, conclude Grillo, ci prospetta un futuro ad alta disoccupazione con redditi fermi o in diminuzione e ciò mette in discussione tutto il sistema capitalistico basato sull'accrescimento del reddito disponibile per poter mantenere i livelli di consumi necessari al "motore" per girare.

Un futuro ad alta disoccupazione prima dell'approdo all'epoca del tempo libero

Quindi secondo Grillo dove stiamo andando? Verso un'epoca in cui l'uomo avrà molto più tempo libero per sé e per la famiglia, ma tutto ciò non avverrà subito e molte persone perderanno il lavoro e, in una prima fase, saranno colpite duramente dalla mancanza di un reddito.

Ecco allora che egli torna infine, al cavallo di battaglia del Movimento 5 stelle, proponendo la separazione del reddito dal lavoro, con un reddito di base garantito per tutti e svincolato dal fatto di lavorare o meno, come base di partenza per una società diversa con un'economia diversa (non precisata). Grillo cita infine Daniel Häni e Enno Schmidt i propugnatori del reddito di cittadinanza respinto in Svizzera a larghissima maggioranza, con un referendum.

Il reddito di cittadinanza nel mondo

In effetti in Svizzera, dove il popolo viene chiamato spessissimo ad esprimersi con dei referendum, il reddito di cittadinanza è stato bocciato sonoramente con apposito referendum e nel mondo esiste un progetto pilota in Finlandia su 2000 persone, che per due anni riceveranno circa 600 euro alla sola condizione di essere disoccupati.

Pare però che a un anno dall'inizio si voglia concludere tale sperimentazione in anticipo. Resta solo una domanda: poichè la ricchezza, come i debiti, non arriva dal nulla, dove trovare i fondi per finanziare tale nuova società, e perché mai una persona dovrebbe voler lavorare se non è più necessario al mantenimento personale?