Il tema dominante sui mercati dei futures sul petrolio greggio è sempre di più legato, oltre che ai dazi imposti da Trump alla Cina, anche alle sanzioni Usa all'Iran, importante produttore, con molte grandi aziende del campo energetico che si stanno preparando a ridurre significativamente i loro acquisti di petrolio iraniano. Ci sono molti annunci in tal senso di compagnie come Total, Reli, Daelim, ma anche di Eni per esempio, riguardo ad un disimpegno in tal senso, per non incorrere in sanzioni americane che andrebbero a colpire chiunque acquisti il greggio iraniano.

Il paradosso del calo del prezzo del greggio nonostante le sanzioni

Tuttavia al momento paradossalmente, gli acquisti di petrolio iraniano sono ai massimi: infatti le stesse compagnie stanno accumulando ingenti scorte dall'Iran, che sta vendendo il suo greggio a prezzi molto bassi proprio per anticipare l'effetto delle sanzioni di Trump che entreranno in vigore solo il 4 novembre 2018. Cosa possiamo quindi concludere? Probabilmente il prezzo del greggio è destinato ancora a scendere per qualche mese. Se osserviamo il grafico del greggio Wti giornaliero vediamo che è stato rotto un livello importante a 67 dollari, cui ha fatto seguito un rimbalzo tecnico che però non ha riportato la quotazione sopra il livello rotto.

Questo è senz'altro un indizio che la discesa è destinata a proseguire con un target intorno ai 57-58 dollari al barile ipotizzabile nel corso del mese di Luglio- Agosto.

Riflessi delle sanzioni sul mercato valutario

Poichè i mercati delle materie prime sono collegati con quello valutario possiamo aspettarci che alcune coppie, prima fra tutte quella del dollaro americano / dollaro canadese abbiano a risentirne con un aumento di volatilità cui abbiamo assistito già nella settimana appena conclusa.

In conseguenza di ciò andiamo ora ad esaminare il grafico settimanale su questa coppia e notiamo subito che il cuneo azzurro, che tecnicamente è un cuneo rialzista, è stato rotto, quindi, coerentemente con l'andamento del petrolio, il dollaro canadese dovrebbe continuare ad indebolirsi. Se il petrolio continuerà poi la sua discesa andremmo a rivedere i massimi storici per questo cambio, intorno ad 1.47, nel medio periodo.

In conclusione è lecito aspettarsi un calo del prezzo della benzina alla pompa durante l'estate, anche se probabilmente sarà inferiore alle attese data la stagionalità che tradizionalmente vede invece un incremento del prezzo stante il grande movimento di veicoli, in concomitanza con le ferie estive degli italiani.