Ieri, come sappiamo, si è scatenata una bufera social su Uliveto, azienda delle acque minerali, sponsor della nazionale di Pallavolo, per l'assenza nella foto celebrativa delle nostre formidabili atlete, delle due italiane di colore Egonu e Sylla. La società respinge le accuse e a sua discolpa afferma che le sue pagine Instagram e Facebook provano la loro buona fede. Ma qualcosa non torna.

La pagina ufficiale di Uliveto su Facebook

Infatti, se andiamo sulla pagina Facebook di Uliveto e scorriamo, non troviamo traccia nelle foto pubblicate, né della Sylla né della Egonu: tutte atlete bianche e nessuna foto della migliore realizzatrice della nazionale, che con prestazioni stellari a suon di 40 punti a partita, ha trascinato le ragazze italiane alla finale del mondiale che si è chiuso sabato in Giappone con la vittoria della Serbia.

Disattenzione o marketing?

Diventa dunque difficile pensare ad una svista, quando in tutta la pagina di Uliveto non compaiono mai le due atlete, ed è per questo che le spiegazioni ufficiali non convincono del tutto e portano a pensare ad una strategia di marketing volta a creare un caso che susciti comunque attenzione sul marchio. Può essere così?

Un precedente illuminante

A tale proposito è passato alla storia il caso della pubblicità di H&M dove un bimbo nero indossa una felpa verde con la scritta in inglese "la scimmia più cool della giungla" . Tale pubblicità scatenò reazioni indignate, tra le quali quella di Mario Balotelli e di Le Brown James e permise all'azienda di ricevere una enorme pubblicità aggiuntiva ed al contempo di difendersi, facendo notare che insieme al bimbo di colore vi era un bambino bianco che indossava una felpa raffigurante una tigre recante la scritta "esperto di sopravvivenza".

Il caso ha voluto però che la maglia con la scimmia fosse indossata dal bambino di colore. Un caso che ha reso moltissimo in termini di visibilità.

Coprire Ronaldo

Comunque sia, è davvero strano che in una foto celebrativa seppure scattata in una manifestazione precedente, venga coperta proprio la Egonu: per capirci è come se in una foto della Juventus venisse coperto Ronaldo e mentre la schiacciatrice italiana tace, Miriam Sylla, pensa che si sia trattato di un errore in buona fede e però aggiunge che spera non sia razzismo. Resta indubbiamente lo scalpore suscitato da un episodio dai forti contenuti simbolici e i prossimi giorni ci diranno se il caso è destinato a sgonfiarsi o meno.