Il prossimo esodo estivo è alle porte e come già accaduto in passato porta con sé una stangata da 540 milioni di euro per gli italiani che si stanno per mettere in viaggio per le vacanze. A denunciare la situazione è l'associazione a tutela dei consumatori Codacons: l'aumento di prezzo dei carburanti è imminente e l'importo stimato dagli analisti dell'associazione assomma in sé i rincari programmati sia per quanto riguarda la benzina che per quanto riguarda il gasolio.

I dati dell'analisi del Codacons

Secondo le stime effettuate dall'associazione dei consumatori, oggi il gasolio per autotrazione ha subito un incremento di quasi il 12,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Per quanto riguarda la benzina per autotrazione l'incremento, rispetto allo stesso periodo del 2017, risulta essere leggermente più contenuto, ma comunque si attesta intorno al 9% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, mette in evidenza come questi incrementi significhino che per poter effettuare un pieno di carburante un automobilista, proprietario di un auto di media cilindrata, deve mettere in conto una spesa di circa 8,3 euro a in più nel caso delle motorizzazioni a gasolio, nel caso delle vetture a benzina l'incremento, in valore assoluto, si attesta sui 6,75 euro. Di conseguenza, è chiaro l'impatto di simili rincari su chi usa prevalentemente la macchina per effettuare gli spostamenti durante le vacanze estive.

Essendo questi i numeri estrapolati dall'indagine effettuata dall'associazione a tutela dei consumatori, basta effettuare una semplicissima moltiplicazione rispetto al numero totale degli italiani che, in questo primo esodo estivo, si metteranno in macchina per dirigersi verso le località di villeggiatura, per arrivare all'importo complessivo della spesa per carburanti stimato dal Codacons, cioè 540 milioni di euro totali.

Il tema del rincaro del costo del carburante è particolarmente sentito in questo periodo di ferie. Non per niente solo la scorsa settimana era tornata sull'argomento anche la Commissione Europea, che aveva sollecitato l'Italia ad eliminare dal costo della benzina, l'Irba, cioè l'Imposta Regionale sulla Benzina per Autotrazione che, come abbiamo fatto notare anche su queste colonne, incide per circa 2 centesimi di euro per ogni litro di benzina erogata. Ora questa nuova denuncia del Codacons a gettare, è il caso di dirlo, altra benzina sul fuoco delle polemiche.

Non per niente Rienzi, nel comunicato ufficiale del Codacons, sollecita il governo affinché adotti provvedimenti urgenti e indifferibili e, sopratutto, concreti per ridurre il peso abnorme della tassazione che grava sui carburanti, in particolare sulla benzina e sul gasolio. Rienzi poi è tornato a sollecitare il taglio delle accise, alcune delle quali anacronistiche e assurde, come fa notare l'agenzia di stampa "Adnkronos", che appesantiscono il prezzo dei carburanti.

L'andamento dei prezzi dei carburanti

A conferma di quanto affermato poco sopra basta osservare l'andamento dei prezzi dei carburanti negli ultimi 6 mesi. Per esempio, il prezzo medio ponderato della benzina ha subito un incremento di circa il 3% passando da 1,537 euro al litro a 1,583 euro al litro. Mentre, per quanto riguarda il gasolio si è assistito ad un incremento, sempre negli ultimi 6 mesi, di circa il 5% passando da un prezzo medio ponderato di circa 1,389 euro al litro a un prezzo di circa 1,459 euro al litro. Come mette in evidenza il sito "Finanza.com" all'inizio di luglio gli italiani avevano già speso qualcosa come 28 miliardi e 400 milioni di euro con un incremento di circa 1 miliardo e 600 milioni di euro rispetto al 2017.