Otto lunghissimi anni di inferno per la Grecia. Una crisi nazionale senza precedenti che ha preoccupato tutta l'Europa. In questi anni il Paese ellenico ha beneficiato di aiuti da parte dell'Unione Europea, che sono serviti a non far precipitare nel baratro la nazione. La situazione, già di per sé preoccupante, ha visto salire il debito pubblico del Paese a circa il 180% del Pil. Da oggi, 20 agosto, la Grecia è fuori dal programma di salvataggio. Dovrebbe ripagare l'enorme debito accumulato a partire dal 2032.
Sfumato un quarto del Pil in otto anni
La terribile situazione greca ha costretto il Governo a richiedere aiuti per 289 miliardi di euro. Questi sono stati erogati dalla cosiddetta "Troika", ovvero la triade composta da Unione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale. Tali enti, a partire dal 2010, hanno aiutato economicamente il Paese, erogando una serie di prestiti. L'ultima tranche è stata erogata nel 2015. Nel corso degli ultimi otto anni di crisi, la Grecia ha perso un quarto del suo Prodotto Interno Lordo, e ha visto aumentare in maniera esponenziale la disoccupazione, salita al 27,5%. Quella giovanile in un primo momento è salita addirittura al 60%, nell'ultimo anno si è attestata intorno al 20%, valore vicino alla media europea.
Per alcuni operatori finanziari però, la crisi greca non è ancora finita, anzi, dovrebbe cominciare proprio nel momento in cui questa ripagherà il debito. Eccone spiegati i motivi.
Crisi rinviata
Per i prossimi anni il Paese continuerà ad essere un osservato speciale. Ma c'è il timore che la nazione non riesca a ripagare tutto, visto il grandissimo debito accumulato.
Questo porterebbe a conseguenze non piacevoli. Sulle previsioni future si è espresso proprio il FMI che ritiene eccessivo il debito greco, questo non sarebbe infatti sostenibile e sarebbe insufficiente per attuare una completa ripresa. Intanto, secondo quanto si apprende dal Corriere della Sera, l'agenzia di raiting Moody's, ha abbassato il debito greco a "BB-".
Tale giudizio indica che la nazione è affidabile, ovvero che in qualche modo la stessa riesca a ripagare i prestiti ricevuti. Nonostante tutto la situazione resta ancora grave,e, come dichiarato dal premier Alexis Tsipras, ora la Grecia "dovrebbe essere un Paese normale". Questo fermo restando che si ripaghi tutto il debito accumulato: il Governo è pronto a mantenere i patti con i suoi creditori.