I dati che arrivano dall'annuale rapporto Svimez (Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno) sono preoccupanti, e fotografano una situazione stagnante per l'intera area meridionale del nostro Paese. I dati sono stati resi noti ieri in una conferenza a Roma dalla stessa associazione e riportati da Il Sole 24 Ore. Dal rapporto emerge come il Sud abbia mostrato flebili segnali di ripresa nel 2017, ma ciò non è stato sufficiente ad innescare un cambiamento. La ripresa sembra ancora lontana e continuando di questo passo nel 2019 il Meridione rischia di frenare irrimediabilmente.

Preoccupa la crescita della povertà e l'aumento del Lavoro precario.

600 mila famiglia senza lavoro, aumenta il precariato

Dai dati emerge quindi come il Sud stia vivendo ormai una situazione dalla quale deve giocoforza uscire. E al più presto. Il punto principale è il lavoro: questo manca quasi del tutto, e seppur alcune regioni meridionali, come la Campania e la Sardegna, abbiano mostrato dei segnali di ripresa, non si può dire altrettanto per regioni come la Sicilia. Il lavoro al meridione, almeno questo è quanto annuncia Svimez, quando c'è è poco ed è precario. Non consente infatti di poter guardare con ottimismo al futuro. Per questo motivo, negli ultimi 16 anni, quasi due milioni di giovani sono emigrati verso le regioni italiane del Centro-Nord o addirittura all'estero per cercare fortuna.

I dati fanno poi ancora riflettere e mostrano un aumento generale della povertà, con circa 600 mila famiglie senza lavoro. I dati riguardano per quest'ultima cifra l'intero nucleo famigliare. Causa di questi numeri è ovviamente la crisi economica, che in questi ultimi anni non ha risparmiato nessuno nel Bel Paese. E proprio al Sud ha mostrato i suoi effetti devastanti, in un'area già provata da forti contrasti sociali.

C'è bisogno quindi di un'inversione di tendenza.

Bisogno di investimenti al Sud Italia

Il rapporto non è quindi rose e fiori. Ci sarebbero comunque, secondo Svimez, delle soluzioni per far crescere l'area meridionale. Si potrebbe subito cominciare infatti a portare a termine importanti infrastrutture pubbliche, di cui il Mezzogiorno ha disperato bisogno.

Questo, prima di tutto, consentirebbe di aumentare l'occupazione. Se infatti il Sud continua a non investire nel pubblico, con adeguate politiche, il rischio concreto è quello di un rallentamento economico ancora più deciso nel 2019. Questo porterebbe a conseguenze ancora più devastanti di quelle attuali. Se invece gli investimenti pubblici dovessero crescere, il Mezzogiorno uscirebbe lentamente dalla crisi che lo attanaglia.

Adriano Giannola, presidente Svimez, sottolinea come, seppur la frenata attuale sia lieve, le prospettive per il Sud continuando in questa maniera rischiano solo di peggiorare. Sembra assolutamente chiaro dai numeri che ci sia bisogno di fare qualcosa. E in fretta, prima che sia davvero troppo tardi.