Momento difficile per Bauli, una delle aziende italiane più importanti del settore dolciario e dei prodotti da forno. Fondata a Castel D'Azzano (VR) nel 1922, Bauli è balzata agli onori della cronaca per uno spiacevole inconveniente occorso a uno dei suoi prodotti di punta, il croissant. Lo scorso 3 ottobre il ministero della salute ha infatti ordinato il richiamo di un lotto di croissant Bauli al latte a lievitazione naturale. Nei suoi test il ministero ha rintracciato anomalie e la presenza di salmonella spp, cioè la formazione di batteri patogeni in grado di causare vomito, diarrea e abbassamento generale delle difese immunitarie.

Il ministero fa sapere che le confezioni interessate sono quelle del lotto LA8312BR con data di scadenza fissata al 30/11/2018, aggiungendo che chiunque le abbia in casa può consegnarle al punto vendita dove è avvenuto l'acquisto.

I più venduti: croissant e pandoro Bauli

Vedremo se la storica azienda saprà riprendersi da questo infortunio. Quel che è certo è che il croissant rappresenta uno dei prodotti di punta di Bauli, con circa 180 milioni di cornetti sfornati ogni anno. Per intenderci, il pandoro (forse il prodotto più rinomato dell'azienda) è venduto ogni anno in 7 milioni di pezzi, il panettone in 8,2 milioni di pezzi, mentre colombe e uova di Pasqua viaggiano sui 4 milioni di pezzi annui.

La quota di mercato dei cornetti è pertanto del 22%, dunque stiamo parlando di un prodotto non secondario a determinare il fatturato dell'azienda, che nel 2017 è ammontato a 443 milioni di euro. Nel corso dell'ultimo decennio, Bauli ha compiuto però operazioni di mercato volte a diversificare l'offerta. Nel 2006 ha acquistato l'azienda Doria, produttrice dei biscotti Bucaneve e Atene, mentre nel 2013 si è garantita la linea dei Krumiri Bistefani.

Oggi l'azienda vanta 697 referenze nel mercato da forno.

Dopo i trancini, i croissant sono i preferiti dagli italiani

Rischia di essere un brutto colpo, il caso dei croissant Bauli a rischio salmonella. Un colpo che in passato non ha risparmiato Lactalis (sempre per la salmonella) e Lidl (per la presenza di metallo in alcuni articoli).

Questa tipologia di merendina, infatti, è in testa all'indice di gradimento degli italiani. Nella GDO, infatti, la referenza più presente è quella dei trancini (38%), seguita appunto dai croissant (19%), altre brioches (11%), sfoglie (6%), plum cake (5%), panini al latte (4%) e tortine (3%). Bauli crede a tal punto ai suoi croissant, che nel 2017 aveva aperto una fabbrica in India, investendo 34 milioni di euro e trasformando il paese della tigre asiatica nel suo secondo mercato globale.