Il Reddito di cittadinanza è una delle misure più attese e allo stesso tempo criticate a livello politico. La Commissione europea ha bocciato la manovra economica ma il governo gialloverde, in particolare Di Maio, tira dritto. Recentemente il vicepremier ha dichiarato che 6 milioni di tessere di cittadinanza sono in stampa e così facendo ha lanciato un segnale forte per rispondere all'Europa che invece critica i conti del nostro Paese.

Reddito di cittadinanza, il vicepremier grillino fa stampare le tessere

La Commissione europea non solo critica il Reddito ma anche quota 100, così facendo ha fatto ricompattare la maggioranza che negli ultimi giorni stava discutendo riguardo al tema del peculato.

Di Maio, ospite a Piazza Pulita, ha rivendicato la misura e ha annunciato che ogni beneficiario riceverà una tessera insieme a una serie di impegni da rispettare: "Ho già dato mandato di stampare 5 o 6 milioni di tessere elettroniche' ha detto Di Maio. La determinazione all'interno dei 5 Stelle è tanta, indietro non si torna, e il leader rilancia rispondendo a chi critica il sussidio: i beneficiari non avranno nemmeno il tempo di lavorare a nero, poiché saranno impegnati per tutta la giornata.

Il ministro del Lavoro, inoltre, ha spiegato anche nel dettaglio quali saranno le modalità di erogazione dell'aiuto di Stato. Riguardo al rifiuto delle tre offerte di lavoro Di Maio fa sapere che non ci sarà più una suddivisione per raggio chilometrico dal comune di residenza del beneficiario ma che le offerte saranno suddivise in macroaree.

Nei prossimi giorni il capo dei grillini pubblicherà tutti i dettagli su quanto grandi saranno queste zone e in che modo le offerte verranno applicate. L'economista Tridico, fondatore del provvedimento grillino a sostegno del reddito, spiega che il Reddito verrà distribuito in base all'ultima versione, ovvero in base ai fondi previsti dalla manovra.

Platea di beneficiari in base ai fondi a disposizione

Il Reddito di cittadinanza durerà al massimo 3 anni, ma dopo un anno e mezzo ci sarà una valutazione che stabilirà se il beneficiario detenga ancora i requisiti per ricevere l'assegno. L'unica incognita vera, finora, è la platea dei beneficiari che sarà stabilita solo alla fine in base ai fondi effettivamente stanziati.

L'indicatore principale di ricchezza che sarà preso in considerazione sarà l'Isee che, per i nuclei familiari composti da una sola persona, non dovrà superare i 9.360 euro. L'assegno di 780 euro sarà pieno per chi vive in affitto mentre sarà più basso per chi ha una casa di proprietà.