Si ritorna a parlare dei negozi chiusi la domenica. Dopo il dibattito che negli ultimi mesi ha visto coinvolti anche commercianti e dipendenti, la Lega di Matteo Salvini e il Movimento 5 Stelle hanno raggiunto un accordo che è scaturito nel disegno di legge approdato alla Commissione Attività produttive della Camera e che prevede la possibilità di restare aperti per 26 domeniche su 52 e per 4 festività sulle 12 segnate in rosso sul calendario.
Si tratta di un compromesso, rispetto all’iniziale proposta di chiusura quasi totale ma che, comunque, incontra la bocciatura sia delle associazioni dei consumatori che di quella degli esercenti.
La legge sui negozi chiusi la domenica: 26 aperture, qualche deroga e multe salate
Secondo il disegno di legge elaborato dal Governo e all’esame della Commissione, i negozi dovranno rimanere chiusi 26 domeniche l’anno e durante le 12 festività civili e religiose segnate in rosso sul calendario, ad eccezione di 4 giornate l’anno di apertura sulle quali viene lasciata alle singole Regioni la discrezionalità della scelta.
Sono comunque previste deroghe per negozi e centri commerciali situati nei centri storici che potranno continuare a restare aperti tutte le domeniche ad eccezione dei giorni festivi, mentre, per quanto riguarda le località turistiche, saranno le Regioni a distribuire le 26 domeniche di chiusura consentendo, in questo modo, di concentrarle nei periodi di bassa stagione.
Esentati dalla chiusura domenicale anche le rivendite di generi del Monopolio, gli esercizi commerciali situati nei centri lungo le autostrade, nelle stazioni ferroviarie ed alcuni esercizi specifici tra i quali le gelaterie, le pasticcerie, i giornalai, le librerie.
Previste multe salate per i trasgressori che non rispetteranno le chiusure domenicali con ammende che potranno andare da 10 a 60 mila euro.
Dopo la discussione in Commissione, il testo definitivo dovrà passare all’esame del Parlamento dove potrà subire ulteriori modifiche prima della definitiva approvazione.
Consumatori ed esercenti bocciano il ddl: “Negozi chiusi sono un favore all’e-commerce”
Nonostante il ddl approdato in Commissione sia il frutto di una sintesi di oltre 40 audizioni che hanno coinvolto associazioni di categoria e sindacati, come riferito dal relatore Andrea Dara della Lega, la proposta non sembra raccogliere il favore né degli esercenti né tanto meno dei consumatori.
Secondo il Codacons, infatti, la nuova legge favorirà l’e-commerce, verso il quale saranno spinti i milioni di consumatori che sono soliti fare acquisti la domenica, con ricadute negative su occupazione e Pil, e sarà inoltre fonte di caos e pesanti discriminazioni tra Comuni.
Le stesse critiche vengono da Federdistribuzione che calcola gli effetti della nuova legge in un calo dei consumi di oltre 4 miliardi di euro con un impatto sull’occupazione di circa 30 mila posti di lavoro in meno.