Quello dell'evasione fiscale è un tema che desta una serie di preoccupazioni, poiché i livelli piuttosto elevati rischiano di compromettere seriamente le prospettive di crescita del Paese. Questo, in sintesi, è il monito diffuso dall'Istat, seguito da un intervento di Bankitalia, secondo cui è necessario avviare una riforma organica che, al contempo, non può basarsi sull'abbattimento totale delle imposte.
Le criticità manifestate da Istat e Bankitalia
Nella Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (NaDef) il presidente dell'Istat Gian Carlo Blangiardo ha affermato con chiarezza che i dati presenti nella Relazione sull'economia non osservata in allegato al NaDef pongono l'accento sulla "persistenza di livelli elevati di evasione fiscale e contributiva".
Ed è proprio questo tasso fin troppo alto a minare fortemente il rafforzamento della competitività e della crescita dell'Italia, rappresentando allo stesso tempo anche una minaccia per l'equità e l'efficacia delle politiche pubbliche.
In un panorama così ampiamente frastagliato, Bankitalia ha appoggiato con entusiasmo la proposta di incentivare pagamenti tracciabili per combattere l'acerrima nemica imperitura - quale è appunto l'evasione fiscale - e una serie di altri comportamenti che smarriscono ripetutamente la "dritta via" della legittimità.
Il vicedirettore generale di Bankitalia, Luigi Federico Signorini, ha chiarito che ovviamente non bisogna intaccare: "I presidi necessari per evitare invadenze indebite nella sfera privata e per tutelare chi ha ancora delle difficoltà ad usare la moneta elettronica.
Serve un'adeguata riflessione tecnica - ha proseguito il dirigente - per minimizzarne il costo e massimizzarne l'efficacia".
Dunque, la posizione della Banca d'Italia è chiara: l'esigenza di una riforma organica non può assolutamente consistere nella cancellazione delle Tasse, ma è necessario prendere in considerazione tutti gli strumenti disponibili.
Per quanto riguarda il debito, Signorini ha parlato di una modulazione nel percorso di riduzione del debito all'interno di un contesto macroeconomico.
D'altronde, il vicedirettore di Palazzo Koch ha ricordato che: "Ridurre il debito richiede che si programmino, nel medio periodo, avanzi primari abbastanza elevati da conseguire l'equilibrio di bilancio concordato in sede europea e previsto dalla nostra carta costituzionale".
Belpietro: 'Non credo che i 7 miliardi frutto della lotta all'evasione arriveranno'
Maurizio Belpietro, direttore di Panorama, ospite di Stasera Italia su Rete 4, ha dichiarato espressamente non una mera perplessità, bensì la ferma convinzione che i 7 miliardi di euro che dovrebbero fruttare dalla lotta all'evasione fiscale e che rientrano nel piano della manovra economica del Governo non arriveranno. Del resto, basta guardare a quanto accaduto in passato quando: "Altri miliardi analoghi promessi non sono mai arrivati".
"Hanno fatto il redditometro - ha aggiunto Belpietro - lo spesometro ed una serie di misure anche invasive verso i conti correnti degli italiani, ma l'evasione fiscale non è mai stata scovata e fermata".
Anzi, le uniche vittime - come di consueto - sono stati quei cittadini che hanno commesso degli errori al momento della difficile compilazione della dichiarazione dei redditi, ma ciò non rientra affatto nell'evasione.
Il giornalista bresciano ha spiegato che: "Per lottare davvero l'evasione fiscale devo poter detrarre le fatture per l'intervento dell'idraulico, tanto per fare un esempio; per il cittadino deve essere conveniente richiedere la fattura. Se c'è questa convenienza il cittadino diventa alleato del Fisco".