Dopo il reddito di cittadinanza, quale misura universale per il contrasto alla povertà e per il rilancio occupazionale, in Italia potrebbe essere messa a punto un'altra misura strutturale, stavolta a sostegno della natalità. Con la prossima manovra finanziaria, infatti, il Governo giallorosso PD-M5S punterebbe ad introdurre il bonus figlio da 240 euro al mese dalla nascita, e precisamente a partire dal settimo mese di Gravidanza e fino al compimento dei 18 anni di età, e per questo è in corso la caccia alle necessarie coperture finanziarie.

Bonus figli, servono 30 miliardi di euro per farlo partire già dal 2020

La misura potrebbe partire già dal 2020, ma servono ben 30 miliardi di euro circa, ragion per cui in poche settimane bisogna trovare 10 miliardi. E questo perché, ha riportato IlGiornale.it, altri 20 miliardi di coperture per il bonus figlio potrebbero essere trovati da operazioni di razionalizzazione e di eliminazione di altre misure, dagli assegni familiari al bonus bebè e passando per una revisione delle detrazioni fiscali ed altri bonus ed incentivi da abolire come il fondo di sostegno alla natalità e le rette per l'asilo nido.Così come il reddito di cittadinanza è un sussidio unico contro la povertà, allo stesso modo il bonus figli sarebbe concesso mensilmente alle famiglie come assegno unico per il sostegno alla natalità ed alla crescita dei minori a carico.

Ma ballano 10 miliardi di euro di coperture

Per trovare i restanti 10 miliardi di euro l'Esecutivo M5S-PD starebbe valutando, per esempio, se sottrarre l'importo del bonus per i figli a quelle che già percepiscono il reddito di cittadinanza. Così come si potrebbe agire, pure congiuntamente, sul bonus Renzi da 80 euro al mese e, se sarà necessario, pure sulla quota 100 sulle pensioni andando di conseguenza ad abbassare le risorse disponibili.

Già con il precedente Governo, quello giallo-verde a trazione Lega-M5S, si era parlato dell'abolizione del bonus Renzi da 80 euro al mese, ma proprio l'ex Premier ed ex Sindaco di Firenze nell'Esecutivo attuale è l'ago della bilancia, ragion per cui ogni ipotesi di eliminazione della misura potrebbe trovare la contrarietà di Italia Viva.

E' possibile di conseguenza, una soluzione di compromesso per cui il bonus 80 euro non venga toccato per le famiglie senza figli o comunque senza figli minori a carico. Mentre per le altre gli 80 euro al mese sarebbero inglobati nel nuovo assegno unico che, in accordo con quanto è stato riportato da Repubblica.it, potrebbe vedere la luce non a gennaio, ma nell'estate del 2020 in modo tale da andare sostanzialmente a dimezzare per l'anno prossimo le coperture necessarie.