Sono giorni molto difficili per Taranto e per tutto l'indotto ex Ilva. Il governo cerca invano un'uscita per salvare i dipendenti dai possibili esuberi, ma il vertice che si è svolto ieri a Palazzo Chigi con i vertici dell'azienda non ha dato alcun esito positivo. Infatti, durante la discussione è emerso che la questione centrale non è lo scudo penale, che il governo ha proposto di reintrodurre, ma i livelli di produzione bassi non sufficienti a remunerare gli investimenti e a mantenere i livelli occupazionali.
Le cause sono legate agli errori dell'azienda e a contingenze macroeconomiche come la contrazione del mercato dell'acciaio, i dazi americani, gli elevati costi della materia prima grezza, i prezzi dell'acciaio al ribasso e il calo produttivo della Germania.
Inoltre, in queste ore l'ad di Mittal ha commentato i risultati trimestrali del gruppo, evidenziando una perdita di 539 milioni di euro.
Mittal propone 5 mila esuberi, ma la trattativa è ancora aperta
Le richieste presentate dal Ceo Lakshmi Mittal e dal figlio Adyta riguardano 5 mila esuberi, la reintroduzione dello scudo penale per evitare guai giudiziari durante l'attuazione del piano ambientale e una norma doc per tenere in vita il forno 2 che rischia di essere spento dalla Magistratura.Con queste condizioni, Mittal chiede una riscrittura del contratto.
Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, oltre a ribadire la totale contrarietà del Governo, ha invitato esplicitamente i vertici aziendali a prendersi almeno 48 ore per valutare e proporre possibili soluzioni.
Il piano industriale di un anno fa che Mittal non riesce a rispettare
Il programma d'investimenti presentato dalla cordata franco-indiana era di 2,4 miliardi di euro, di cui 1,15 miliardi erano destinati agli investimenti ambientali.
I punti cardini previsti nel piano riguardavano la riduzione entro il 2023 delle emissioni di CO2 per tonnellata di acciaio liquido, un azzeramento delle polveri entro il 2020 e il mantenimento della produzione dell'acciaieria a ciclo integrato.
Inoltre, l'azienda s'impegnava ad accelerare il completamento delle coperture dei parchi anticipando la fine dei lavori di 18 mesi.
Le possibili soluzioni
Il Governo nella persona del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in questo momento di trattativa, seppur flebile, preferisce non parlare di alcun piano B. Ma secondo alcune indiscrezioni di stampa, si sarebbe ripresa l'idea di rimettere insieme la vecchia cordata sconfitta da Mittal nella procedura di gara. I componenti sarebbero Arvedi, Jindal, Delfin e Cassa Depositi e Prestiti. Intanto nel pomeriggio di oggi a Palazzo Chigi si terrà un incontro tra il Governo e i sindacati.