Luciano Benetton, con una lettera a Repubblica, ha parlato della gestione di Autostrade, ed ha cercato di rispondere alle critiche piovute al suo gruppo imprenditoriale. Benetton, nonostante ravvisi che il suo gruppo abbia delle responsabilità su alcune scelte manageriali, trova inaccettabile la campagna d'odio scatenata dal mondo politico, in modo particolare dal Movimento Cinque Stelle e dal suo capo politico Luigi Di Maio.
Le parole di Benetton
Luciano Benetton vuole chiarire il ruolo del suo gruppo imprenditoriale per quanto riguarda la gestione delle reti autostradali, sottolineando come nessun membro della sua famiglia abbia mai gestito direttamente Autostrade.
Ricorda infatti che i Benetton sono azionisti per il 30% di Atlantia che controlla la società autostrade, mentre il restante 70% sono altri azionisti italiani e internazionali, che non hanno nulla a che spartire con loro.
Le recenti notizie in merito a controlli omessi, falsi report colpiscono e sorprendono molto la famiglia Benetton, così come avviene per l'opinione pubblica. Per loro infatti leggere intercettazioni in merito alle falsificazioni delle relazioni è qualcosa di inconcepibile e le accuse rivolte al loro gruppo sono assurde, in quanto non avrebbero giovato a nessuno del suo gruppo industriale.
Non vuole dare la colpe ad altri però e vuole assumersi tutte le responsabilità per un management che si è rilevato "non idoneo".
Non cerca giustificazioni e ritiene che chi ha le colpe deve pagare.
Inaccettabile la campagna d'odio
Allo stesso tempo però Luciano Benetton trova "inaccettabile la campagna di odio scatenata contro la nostra famiglia" e si riferisce alle accuse giunte dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova e che continuano ancora oggi da parte di membri del governo, riferendosi esplicitamente al ministro Di Maio.
Il capo politico del M5S infatti ha accusato la famiglia di essere collusa nell'aver deciso in modo cosciente di voler risparmiare sugli investimenti nel settore delle manutenzioni, in pratica accusandola come se fosse "malavitosa".
Accuse inaccettabili, perché chi conosce i Benetton è a conoscenza di come lavorano, e basta vedere i risultati che sono stati ottenuti con Autogrill o con l'Aeroporto di Roma, che sono due realtà leader nel mondo.
Come azionisti di lungo periodo l'obiettivo per loro è stato sempre prioritaria la crescita delle aziende, tenendo conto degli interessi di tutti.
Non cerca però di giustificarsi, ed è dell'idea che l’organizzazione di Autostrade non sia stata comunque all'altezza, visto che non sono stati mantenuti i controlli necessari su ogni settore di un sistema molto complesso.
Si augura comunque che la giustizia possa procedere con rapidità, per poter dare chiare risposte a tanti interrogativi. E vuole appellarsi ai media e alla stampa perché sappiano trovare usare il giusto linguaggio nel trattare argomenti come questi, perché scegliere un capro espiatorio da linciare pubblicamente è semplice, ma si configura spesso come la scelta "più rischiosa".