Il Premier Giuseppe Conte lo aveva anticipato ma adesso c'è più di un'indiscrezione: il Governo starebbe lavorando ad uno speciale Reddito di Emergenza per configurare una nuova forma di sostegno al reddito rivolta alla fascia di popolazione più svantaggiata.
E che ci sia più che un'ipotesi di lavoro lo ha confermato lo stesso Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, intervistata dalla rete televisiva Class Cnbc. Il nuovo sussidio dovrebbe trovare la sua forma definitiva a breve ed essere cristallizzato nel prossimo Decreto aprile in fase di ultimazione.
Le dichiarazioni del Ministro del Lavoro
Nel corso dell'intervista a Class Cnbc il Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha chiarito che la platea dei potenziali beneficiari del Reddito di Emergenza potrebbe aggirarsi sui 3 milioni di persone. Tanti sarebbero, infatti, i cittadini italiani che, in questo momento a causa dell'epidemia di Coronavirus si ritroverebbero senza alcun sostegno economico. Il ministro, ovviamente, ha anche spiegato che, oltre alla platea di riferimento, il Governo sta valutando anche la natura dell'impatto economico che avrebbe il Reddito di Emergenza anche e soprattutto sul Bilancio Pubblico.
Da una prima stima, secondo le stesse parole del ministro Catalfo, si tratterebbe di mettere in campo almeno 3 miliardi di euro.
Ma, se la platea dovesse essere allargata ad altre categorie, come ad esempio i lavoratori precari, la spesa sarebbe destinata sicuramente a salire. Anche perché, ha continuato il ministro, nel nuovo Decreto di aprile si prevede di destinare almeno 15 miliardi di euro al capitolo degli ammortizzatori sociali. Arrivando, di fatto, a raddoppiare la cifra che era stata destinata a questo stesso scopo nel precedente Decreto Cura Italia.
Come dovrebbe funzionare il Reddito di Emergenza
Tornando all'architettura del Reddito di Emergenza, secondo quanto dichiarato dal Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, il Governo starebbe valutando di concedere a tutti coloro che sono privi di qualunque sostegno al reddito un'importo massimo di 600 euro. Il Ministro del Lavoro ha anche configurato un interessante confronto tra il Reddito di Emergenza e il Reddito di Cittadinanza.
La Catalfo, parlando del RdC, ha chiarito che quest'ultimo è composto da 500 euro di reddito vero e proprio e da 280 euro di contributo per la casa aggiungendo come il Reddito di Emergenza potrebbe prevedere una somma più elevata per la prima fattispecie. Non è invece stato chiarito se e come la seconda fattispecie sarà presente a proposito del nuovo strumento.
Le risorse che si potrebbero utilizzare
Per non lasciare nessuno indietro, come annunciato più volte dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, e far vedere la luce al Reddito di Emergenza si starebbero studiando delle misure per far entrare nel circolo dell'economia reale i risparmi degli italiani. Per avere un quadro completo della strategia del Governo, infatti, alle parole del Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, bisogna collegare quanto dichiarato dal Viceministro dell'Economia Antonio Misiani.
Intervenuto a Radio24, il Viceministro ha infatti messo in evidenza come, in questo momento, sia quanto mai necessario immettere liquidità nel Sistema Italia senza fare nessun tipo di distinzioni. Nei propri conti correnti gli italiani hanno depositati circa 1.400 miliardi di euro, allo studio ci sarebbe dunque un modo per rimettere in circolo questi soldi facendoli arrivare alle imprese: "Gli italiani hanno 1400 miliardi di euro fermi sui conto correnti o in liquidità, noi dobbiamo inventare strumenti che permettano di convogliare questa risorse verso l'economia reale, per farglieli investire" ha chiosato Misani al riguardo.