Per la serie BlastingTalks intervistiamo Mario Carlo Baccaglini, amministratore delegato di Intermeeting Srl e organizzatore di “Auto e Moto d’Epoca” presso la Fiera di Padova. Il salone internazionale è il più grande mercato di auto e ricambi d’epoca d’Europa e rappresenta da anni l’appuntamento internazionale più importante per gli appassionati di motori e della più vasta cultura legata all’automotive.

Blasting Talks è una serie d'interviste esclusive con business e opinion leader nazionali e internazionali per capire come la pandemia di coronavirus abbia accelerato il processo di digitalizzazione e come le aziende stiano rispondendo a questi cambiamenti epocali.

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Partiamo spiegando cosa contraddistingue il salone Auto e Moto d’Epoca: quali sono le caratteristiche che differenziano l’evento a livello nazionale e internazionale?

La manifestazione ha la caratteristica di essere il più grande mercato di auto e moto d’epoca d’Europa. Per cui i collezionisti e gli appassionati possono trovare a Padova i modelli dagli anni ‘40 a oggi di tutte le più belle macchine che hanno percorso le strade del mondo. Questo permette di aprire una finestra sul mondo dell’auto e su ciò che l’auto ha rappresentato in quegli anni.

Può fare al lettore qualche esempio?

Il salone di Padova è famoso perché ha tutto il range di auto d’epoca e non solo quelle di lusso.

Dalla R4 ed R5 alla Fiat 600… fino alla Ferrari. È una carrellata del mondo dell’automobile dai primi del 900 ai giorni nostri. Questa è una cosa molto importante perché gli appassionati quando vedono determinate macchine si ricordano quando erano ragazzi e così si aprono finestre che rendono la vita gradevole.

E per quanto concerne le caratteristiche dell’evento fieristico?

La fiera in termini generali è la prima a livello mondiale per quanto concerne il mercato e una delle prime tre a livello di prodotto insieme a Francia e Germania. Rappresenta quindi un punto d'incontro degli appassionati di auto, che possono avere una visione globale su questo mondo. Il visitatore può toccare con mano il mercato dell’auto da quello che era a quello che sarà.

Inoltre a Padova è possibile trovare il famoso modellino, oppure il soprammobile d’epoca, oggetti molto diffusi negli anni ‘60 e ‘70. L'area mercato in fiera è un punto di forza e vanto importantissimo per noi.

Nel 1987 ha rilevato Auto e Moto d’epoca, una manifestazione organizzata a livello dilettantistico da alcuni appassionati di veicoli d’epoca. Come è riuscito a trasformare questo appuntamento in uno dei più importanti riferimenti fieristici internazionali per il settore?

Abbiamo lavorato sulla qualità. L’Italia è un Paese dove la cultura dell’auto è molto sviluppata. Ma non solo in termini di grandi case automobilistiche. Abbiamo nel nostro retaggio numerosissimi carrozzieri e tappezzieri, che permettevano di creare l’auto su misura nel ‘60 e ‘70.

In questo senso, abbiamo voluto sviluppare a Padova la cultura dell’automobile, portando i marchi che non si trovavano nelle altre fiere ma che in Italia sono presenti nella nostra storia e cultura. Anche per questo siamo stati premiati al Pebble Beach come la più bella fiera europea.

Quali sono le tendenze per quest’anno e le sue aspettative per questa nuova edizione?

Le tendenze sono fondamentalmente di due tipi. La prima riguarda il Restomod, una delle ultime tendenze in fatto di restauri “creativi”, contaminati dalle tecnologie moderne ma mantenendo la continuità con il passato del veicolo storico. Si tratta di riprendere la carrozzeria di un’auto d’epoca per mettere la propulsione elettrica.

Sono talmente belle e talmente apprezzate le linee degli anni ‘50, ‘60 e ‘70, che pur di non perderle si è disposti a elettrificarle e applicare le tecnologie di oggi. Altra novità dell’edizione 2021 è il Motorsport d’epoca, con l'esposizione di barchette e “siluri” che correvano prima della guerra, dalle vetture di Formula ai bolidi del mondiale, imperdibile per gli appassionati.

La ripresa degli eventi dal vivo dopo la pandemia ha imposto a molti organizzatori vincoli e difficoltà tecniche: come avete affrontato queste incombenze e quali strategie avete seguito per garantire un’esperienza di visita ottimale?

Ovviamente seguiamo scrupolosamente tutte le indicazioni di sicurezza che fornisce lo Stato, tra green pass e regole di distanziamento.

La fiera di Padova ha inoltre spazi molto aperti. Abbiamo quindi la fortuna di occupare tutto il quartiere fieristico, sia interno che esterno. Questo permette ai visitatori di avere sempre ampio respiro durante la visita.

Come vede il futuro del salone internazionale Auto e Moto d’Epoca e quali obiettivi di sviluppo avete per i prossimi anni?

Per noi la passione dell’auto è la cosa fondamentale. Infatti pensiamo che diventeremo sempre più un punto di riferimento per chi ama l’auto. Il nostro salone può quindi rappresentare un momento di transizione tra il vecchio e il nuovo. Se uno vede come l’auto si è modificata negli anni e come gli investimenti delle case automobiliste partono da un prodotto che ha la propria storia, questo non può che rafforzare il marchio.

Punteremo quindi a far capire alla gente quanto si investe e quanto viene speso per avere un’auto sempre più sicura ed ecologica.

L’edizione 2021 di Auto e Moto d’Epoca rappresenta anche un messaggio positivo e di fiducia per tutto il settore degli eventi fieristici. Cosa possiamo imparare a suo parere da quanto abbiamo vissuto con il Covid-19?

Quest’anno stiamo registrando un entusiasmo incredibile da parte di espositori e visitatori. La voglia di stare insieme è davvero grandissima. Quello che ci ha insegnato il covid-19 è che bisogna sempre stare molto attenti a non esagerare. Se si riesce a restare dentro determinati canoni e sistemi si possono portare avanti obiettivi ambiziosi anche in termini di socializzazione. Uscire dalle linee si rischia di rovinare ciò che funziona bene. L’attenzione e la voglia di fare deve quindi essere sempre commisurata e bilanciata.