Permane la situazione di congelamento delle cessioni dei crediti di imposta (anche derivanti dallo sconto in fattura) sui bonus edilizi e sul superbonus 110%. Con i plafond esauriti, le banche stanno avendo difficoltà ad acquistare ulteriori crediti: l'ultima in ordine di tempo a dichiarare l'esaurimento della possibilità di compensare i crediti è stata Intesa Sanpaolo a causa delle troppe richieste pervenute. Lo stesso istituto bancario, tuttavia, potrebbe riacquisire l'operatività non appena il contesto normativo dovesse cambiare. Proprio dal contesto legislativo si attendono le maggiori novità sui bonus e superbonus edilizi: i sette interventi del governo dal decreto "Antifrodi" di novembre 2021 a oggi, non sono riusciti a ricreare lo spazio fiscale necessario per la smobilizzazione dei crediti derivanti dagli interventi edilizi.

Bonus e superbonus 110%: quali risposte oggi se si presenta un credito alla banca per la cessione?

La situazione di stallo sulle cessioni dei crediti di imposta dei bonus edilizi in questo momento sta provocando il blocco anche delle pratiche che erano state inoltrate in passato. Infatti, molti istituti di credito stanno comunicando ai contribuenti l'impossibilità di proseguire con pratiche già in corso e perfino accettate. Il risultato è quello che le stesse banche non sono più nelle condizioni di sottoscrivere i contratti di cessione dei crediti derivanti dal superbonus 110% e dagli altri bonus. In ultima analisi, gli istituti bancari sono investiti anche dall'ultima modifica normativa della cessione dei crediti di imposta effettuata dal decreto legge numero 17 del 2022 (il decreto "Energia") che ha introdotto la possibilità della quarta e ultima cessione del credito ai soli clienti professionali privati.

Il trasferimento è possibile a condizione che i clienti professionali, che operano in regime controllato, abbiano un conto corrente presso la banca. E a poco, al fine di liberare plafond fiscale e recuperare operatività, è servito il chiarimento dell'Agenzia delle entrate che ha specificato che la cessione del credito della banca verso i clienti professionali privati non dovesse essere, necessariamente, la quarta, potendosi effettuare anche nei primi trasferimenti del credito di imposta.

Bonus, quali sono le banche che non stanno più acquistando crediti da superbonus?

Oltre a Intesa Sanpaolo, già precedentemente altri istituti bancari hanno iniziato a sospendere l'acquisto di nuovi crediti di imposta dei bonus edilizi. Lo stop riguarda anche lo sconto in fattura che genera altro credito. Pure Poste Italiane, a lungo il principale operatore nella gestione dei crediti del superbonus 110%, da tempo non accetta altre cessioni dal mercato delle imprese limitandosi ad accettare e gestire solo i crediti dei propri correntisti.

Banco Bpm, invece, ha raggiunto il traguardo dei 4 miliardi di euro di transazioni dei crediti e adesso sta procedendo solo con acquisizioni di crediti già contrattualizzati. Le stesse chiusure si stanno registrando anche in Unicredit.

Cosa fare se la banca non accetta più i crediti di bonus e superbonus 110%?

Ad oggi, dunque, tentare di trasferire il credito di imposta a una banca risulta un'operazione assai difficile. Gli istituti bancari si ritrovano pieni di crediti di imposta e non sono nelle condizioni di procedere con nuovi acquisti di "moneta fiscale". Pertanto, ai cessionari che non riescono a traferire il credito non rimane che procedere con l'unica strada percorribile, ovvero quella tradizionale della detrazione fiscale all'atto del pagamento delle imposte.

Peraltro, questa soluzione ha tempi di realizzazione piuttosto ampi, dovendo il cessionario suddividere per quote annuali nel medio periodo l'importo del beneficio a seconda che si tratti di bonus o di superbonus.