Varie le novità in arrivo dalla conversione del decreto legge "Aiuti" del governo sui bonus edilizi e sul superbonus 110%. Per sbloccare la situazione di stallo dei crediti di imposta e dello sconto in fattura applicati agli interventi collegati ai bonus, in sede di conversione del provvedimento è stato presentato un pacchetto di emendamenti da tutti i gruppi della maggioranza parlamentare. Entro il prossimo 14 giugno i gruppi parlamentari andranno a individuare 460 emendamenti presentati per poi votarli a partire dal successivo 20 giugno. L'approvazione definitiva della conversione del decreto è prevista per il 16 luglio 2022.

Tra le modifiche dell'attuale disciplina sui bonus e sui superbonus edilizi, c'è la novità della vendita dei crediti con i Buoni del Tesoro pluriennali (Btp), la possibilità di cedere i crediti residui del 2021 nei prossimi anni, l'allungamento della scadenza del Sal del 30% su villette e case unifamiliari, la proroga del 110% al 2026 per alcuni comparti di lavori e, infine, l'entrata delle piccole e medie imprese tra i soggetti privati professionali al pari di altri istituti che operano nel regime controllato.

Superbonus 110%, credito di imposta e sconto in fattura sui bonus: spunta la vendita in Btp

La circolazione della 'moneta fiscale' legata ai bonus edilizi e al superbonus 110% per gli interventi di ristrutturazione e per l'efficientamento energetico, potrebbe giovarsi di una nuova modalità di cessione del credito di imposta.

Infatti, nell'emendamento presentato in sede di conversione del decreto "Aiuti", ci sarebbe la possibilità di cessione da parte degli istituti bancari e assicurativi dei crediti di imposta acquisiti in data successiva al 1° gennaio 2022, di un ulteriore passaggio di trasferimento mediante emissione di Btp con scadenza di almeno dieci anni.

In questo modo, si cercherebbe di liberare moneta fiscale e di recuperare parte del plafond che, attualmente, risulta esaurito. In questo circuito potrebbe entrare anche la Cassa Depositi e Prestiti che, proprio negli ultimi giorni, ha fatto sapere di poter procedere nelle prossime settimane, al riacquisto dei crediti di imposta sui bonus e superbonus 110%.

Tuttavia, il ruolo della Cdp rimarrebbe circoscritto alle sole cessioni dei crediti di imposta (anche derivanti dall'applicazione dello sconto in fattura), legate agli interventi di ristrutturazione dell'edilizia residenziale pubblica.

Superbonus, le novità in arrivo su quota residua del credito di imposta del 2021 e villette e case unifamiliari

Tra le altre novità in arrivo dalla conversione del decreto figura un nuovo allargamento di soggetti ammessi alla cessione controllata dello sconto in fattura e dei crediti di imposta del superbonus e dei bonus. Infatti, nel circuito dei clienti privati professionali, verso i quali le banche stanno effettuando la quarta operazione di vendita del credito di imposta, potrebbero entrarne a far parte anche le piccole e medie imprese (Pmi).

Sui residui di credito di imposta risalenti al 2021, che attualmente stanno creando le maggiori difficoltà di circolazione e di cessione del beneficio fiscale, gli emendamenti presentati dovrebbero consentire di poterli utilizzare anche nei prossimi anni. In questo modo, si andrebbe oltre l'attuale disciplina sul superbonus che consente il frazionamento dei crediti su quote annuali. Importante novità è l'allungamento della scadenza del 30% di stato di avanzamento dei lavori (Sal) al 31 ottobre per il superbonus villette e case unifamiliari. Inoltre, lo stesso superbonus 110% potrebbe vedersi allungare la propria scadenza al 31 dicembre 2026 ma limitatamente ai lavori che riguardano gli Istituti autonomi delle case popolari (Iacp) e gli altri enti con la medesima finalità.