La salma del vecchio dittatore è ora ospitata nel colossale mausoleo del Valle de Los Caidos, da lui stesso costruito negli anni ‘50. Per i socialisti spagnoli, che hanno avanzato la proposta di sfratto, è un’eredità storica ingombrante che va risolta una volta per tutte. Ma per il Partito Popolare di Mariano Rajoy è un simbolo nazionale. Richiesta di sfratto anche per i resti del fondatore della “Falange Spagnola”, Josè Antonio Primo de Rivera.

Una questione storica spinosa

Dopo quasi due mesi di attesa, la risoluzione proposta del partito socialista Psoe sulle sorti delle spoglie del dittatore, verrà votata, e quasi certamente approvata, dal Congresso dei Deputati spagnolo, nella seduta del 9 maggio.

La controversia politica tra il partito all’opposizione e il governo di destra di Rajoy riguarda il trasferimento delle spoglie del dittatore Francisco Franco dal grandioso mausoleo del Valle de los Caidos, in cui il "Caudillo" è tumulato dal 1975, anno della sua morte. Sarà la prima volta, dopo anni di accese battaglie politiche, che il parlamento di Madrid si pronuncerà in questo senso. Certo la risoluzione non è vincolante per il Congresso, ma dato il suo notevole valore simbolico e politico, al governo del premier conservatore Mariano Rajoy non resterà che procedere allo sfratto della salma di Franco. Se il parlamento darà ragione ai socialisti i resti del dittatore verranno restituiti alla famiglia, che procederà alla sepoltura privata.

I socialisti avevano avanzato la proposta di risoluzione lo scorso marzo. Il documento è stato approvato in commissione, con il voto di tutti i partiti, tranne quello del Partito popolare di Rajoy. La resistenza del Pp è dovuta all’eredità ideologica di Aleanza Popular, partito fondato dal riformista Fraga Iribarne, che è stato ministro dell’informazione e del turismo durante la dittatura franchista.

Nella proposta presentata al Congresso si chiede anche il trasferimento dalla Valle dei Caduti delle spoglie di José Antonio Primo de Rivera, ideatore della Falange Spagnola e amico di Franco, fucilato nel 1936 dai repubblicani durante la guerra civile spagnola.

La controversia sulla Valle de los Caidos

Situata nella municipalità di San Lorenzo de El Escorial, vicino a Madrid, la Valle de los Caidos – Valle dei Caduti – è una chiesa cattolica e un memoriale monumentale costruito tra il 1940 e il 1958.

È stata voluta dallo stesso dittatore fascista Francisco Franco come “Atto nazionale di espiazione” e riconciliazione. Il “Caudillo” l’ha ideata per la sepoltura di Josè Antonio Primo Rivera, e in seguito l’ha concepita come luogo in cui onorare e seppellire coloro che avevano combattuto per la sua “Gloriosa Crociata”, durante la guerra civile spagnola. La Valle dei caduti viene oggi considerata dalla sinistra spagnola, come una vestigia della dittatura di Franco, mentre la basilica ha un forte significato simbolico del fascismo spagnolo, in quanto il 10% della forza lavoro impiegata per la sua costruzione consisteva di detenuti, alcuni dei quali erano prigionieri politici repubblicani. Anche se viene presentato come un monumento che ha una valenza neutrale per la politica odierna, l’opposizione sta cercando da anni di cambiare il monumento perché “può essere paragonato ai campi di concentramento nazisti – come aveva affermato il parlamentare catalano Jaume Bosch - e deve finire di essere meta di pellegrinaggio da parte dei nostalgici franchisti”.