Oggi l'Iran festeggia i 30 anni di guerra contro l'Iraq e risponde alle forti provocazioni lanciate dal Presidente USA Donald Trump all'Onu, effettuando un test missilistico. Secondo gli esperti non è un missile qualsiasi quello che ha sfilato per le strade di Teheran per poi essere sparato nell'atmosfera per 2000 km, bensì si tratterebbe di un congegno militare che si può armare con testate multiple. Sembra che Trump stia attuando il suo piano che si era prefissato durante la sua campagna elettorale: cancellare l'accordo stipulato dal suo precedessore, Barack Obama, con Teheran sul programma nucleare iraniano.
Il presidente iraniano Hassan Rouhani ha ricordato che tale accordo era stato applaudito dall'intera Comunità Internazionale, ha inoltre aggiunto ''che piaccia o no continueremo a proteggere i paesi di Yemen, Siria, Palestina, che piaccia o no lavoreremo per aumentare il nostro potere militare, i termini di deterrenza e difesa in tutti i campi necessari''. Per due giorni esercito e aviazione iraniana hanno svolto un'esercitazione con combattimenti simulati, occasione per mostrare la forza di Teheran; Il ministro della difesa generale iraniana ha annunciato ''sui nostri programmi missilistici e militari in genere non dobbiamo chiedere il permesso a nessuno''.
Trump risponde alle dichiarazioni di Kim
Ieri pomeriggio, 100 mila persone si sono riunite a Pyongyang in una manifestazione anti americana per sostenere le dichiarazioni di Kim Jong-un sull'eventualità di test missilistici nel pacifico nei prossimi mesi. Gli USA hanno replicato inviando una flotta di caccia bombardieri B-1B, scortata da alcuni caccia F-15C, vicino al confine con la Corea del Nord sopra le acque internazionali.
Il motivo di questa incursione aerea è stato spiegato dal Dipartimento alla Difesa Usa dichiarando che questo è un chiaro messaggio ''per dimostrare che gli americani hanno molte opzioni militari per sconfiggere ogni minaccia'', mentre al confine con la Corea del Nord gli Stati Uniti effettuano esercitazioni congiunte con Seul.
Inoltre, ieri, si è verificato un terremoto nella zona in cui Pyongyang ha effettuato i suoi ultimi test missilistici, repentina è stata la dichiarazione degli scienziati americani e cinesi che hanno tranquillizzato l'opinione pubblica internazionale affermando che non si è trattato di un evento legato a questi test.