Approvata dal Parlamento europeo una risoluzione promossa dal Movimento 5 stelle, tramite la relazione della capo delegazione Laura Agea, riguardante l'introduzione, nei Paesi dell'Unione, di un reddito minimo per ogni cittadino. La garanzia ha lo scopo di assicurare a tutti la fruizione dei diritti essenziali come quello ad avere una dimora fissa, un'istruzione adeguata, così come l'assistenza sanitaria. A tutto questo si aggiunge la necessità di sostenere i disoccupati, le famiglie bisognose e quindi i minori. Hanno votato a favore 451 deputati, 189 invece tra contrari ed astenuti.
Lo scopo è combattere la povertà
Così ha sentenziato il Parlamento di Strasburgo, e quello che Laura Agea ha tenuto a sottolineare con il suo intervento. La deputata pentastellata continua la sua analisi individuando delle linee guida contro la povertà per stabilire il reddito minimo, come il ricorso alla soglia di rischio così come altri parametri Eurostat. Lo scopo quindi è ottenere finanziamenti pubblici ed essere certi che vengano utilizzati per dare aiuto effettivamente a tutti i bisognosi.
Il deputato del Partito democratico Brando Benifei considera l'approvazione della risoluzione un fatto positivo, così come l'aver ottenuto una vittoria nei confronti della coalizione conservatrice; ricorda inoltre il lavoro di tutto il Gruppo dei Socialisti e Democratici, votato a portare avanti ogni emendamento di questa natura.
Sottolinea Benifei come, anche in Italia, con il Reddito di inclusione, che dovrebbe aver effetti dal 2018, si ponga l'accento sui problemi che riguardano famiglie con disabili, il percorso delle madri verso la procreazione ed i cittadini senza lavoro che abbiano più di 50 anni.
Nell'Europa unita, rispetto a 120 milioni di abitanti, si annoverano, con dispiacere estremo, 30 milioni di persone che rischiano la povertà e l'emarginazione sociale.
Cittadini europei da sorreggere e supportare verso un reinserimento nel tessuto attivo e produttivo a tutti i livelli.
A questo punto una data fondamentale sarà il 17 novembre prossimo, durante il quale verrà sancita l'approvazione del Pilastro europeo dei Diritti Sociali, a Goteborg. Un'occasione per riprendere il discorso sul reddito minimo in ogni Stato dell'Unione, e magari ispirare le azioni legislative del Parlamento italiano, affinché presto anche da noi, come priorità, si imposti un discorso serio sul disagio sociale.