Il Presidente francese Macron e la Cancelliera tedesca merkel commentano le elezioni italiane alla fine di un vertice. Non è usuale che i governanti di uno Stato dicano la propria opinione sulle elezioni di un altro Paese. Eppure l'hanno fatto apertamente in conferenza stampa.

Il vertice

i due leader europei si sono incontrati per fare il punto sulla situazione dell'Unione europea. Il premier francese afferma che è necessario disegnare un nuova road map per ristrutturare l'Europa. Le elezioni italiane e la Brexit, a detta del Presidente transalpino, sono le immediate conseguenze di una politica europea debole e confusa.

In Italia si è vista un'affermazione di movimenti estremisti e euroscettici: la Lega ha cavalcato il tema dell'immigrazione, mentre il Movimento 5 Stelle ha fatto propria la questione economica. Macron è convinto che entro giugno bisogna prendere delle decisioni su immigrazione e lotta al populismo, senza lasciare indietro istruzione, difesa e commercio.

Il rapporto con la Germania

Macron si è complimentato con Angela Merkel per essere confermata al quarto mandato di Governo. In Germania, infatti, la CDU è giunta ad un nuovo accordo con le altre forze politiche per continuare l'azione amministrativa della Cancelliera. Ma il rapporto tra Francia e Germania è ormai un must in Europa. Sono loro di fatto a decidere la linea dell'Unione europea, essendo le due economie più forti.

Il rispetto della non ingerenza

Fa parte del galateo internazionale che i Capi di Stato si astengano dall'intromettersi nelle questioni politiche interne agli altri Stati. Si chiama principio di non ingerenza. Un principio che sembra ormai accantonato in più di qualche occasione. Si ricordino gli endorsement più o meno velati di Berlusconi per la rielezione di George W.

Bush alla Casa Bianca oppure l'appoggio di alcuni esponenti del PD nella campagna elettorale del candidato democratico Hillary Clinton nel 2016. Come non dimenticare i sorrisi che Nicolas Sarkozy e Angela Merkel si scambiarono sulle domande dei giornalisti sulla situazione politica italiana del 2011. E si potrebbe continuare con altri episodi che nel bene o nel male hanno caratterizzato i rapporti politici internazionali degli ultimi anni, quasi basati sulle simpatie o antipatie dei leader del momento. Si tratta di un venire meno di quel rispetto istituzionale che dovrebbe sempre esistere tra i rappresentanti di uno Stato.