I leader dell'UE riuniti al Consiglio europeo sembrano aver raggiunto l'intesa sulle molteplici questioni che rappresentano ormai ben più di un semplice grattacapo per l'Europa, tra cui la ratifica del sesto pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia e il da farsi sul versante dell'importazione del petrolio, oltre alla pressante questione della sicurezza alimentare. La novità più importante è che il Consiglio, dopo rallentamenti e tensioni legati anche all'ostilità dell'Ungheria di Victor Orban, ha deciso di sospendere le importazioni di gas e petrolio dalla Russia di Vladimir Putin.

Russia e Ucraina sono infatti i maggiori esportatori di grano a livello mondiale, tanto che spesso li studiamo come “granaio d'Europa”. Ora, con un aperto conflitto ancora in corso e ben lungi da un cessate il fuoco, questa nomea diventa motivo di comprensibile preoccupazione per gli importatori del cereale che vedono i prezzi delle derrate inevitabilmente al rialzo.

Gli accordi raggiunti

Confermato il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia, definito senza mezzi termini “un successo completo”. Gli effetti di tutte le altre sanzioni finora comminate sortiranno i massimi effetti entro quest'estate. La decisione più importante è quella di bloccare le importazioni di gas e petrolio dalla Russia.

Per l'Italia, come per gli altri paesi, il divieto di importare petrolio russo scatterà a fine anno. I paesi importatori saranno costretti a trovare altri canali per l'afflusso delle risorse energetiche. La Presidente del Parlamento europeo, Roberta Matsola, ha ribadito la necessità dei paesi europei di “districarsi” da questo rapporto di dipendenza dall'energia russa, aggiungendo bisogna lavorare a una soluzione che giovi all'Europa nel lungo termine e ribadendo il fatto che, qualsiasi cosa accada, il vecchio continente “deve guidare e rimanere in testa”.

Le dichiarazioni del premier Draghi

“E' stato un Consiglio europeo lungo, ma siamo soddisfatti”, ha dichiarato il primo ministro italiano Mario Draghi, in seguito agli accordi raggiunti in materia alimentare, energetica e di difesa. Il vertice straordinario si è concluso nella notte del 30 maggio ed è stato, secondo le parole del premier italiano, decisamente fruttuoso e “non penalizzante per l'Italia”.

Draghi ha anche sottolineato come per l'Europa e i paesi del trattato atlantico sia essenziale che “Putin non vinca questa guerra”.

Intese su altri temi

Altri accordi sarebbero stati invece raggiunti per l'espulsione dal sistema Swift (che regola la gestione delle transazioni bancarie internazionali) del maggiore istituto finanziario russo Sberbank, così come per la confisca i beni rimasti congelati dall'inizio della guerra, nonché un corridoio di sicurezza nel Mar Nero per garantire il passaggio alle navi che trasportano il grano ucraino, ottenendo una tratta sicura per il Mediterraneo attraverso lo stretto del Bosforo nel Mar di Marmara.