Non vi sarebbe alcun sopravvissuto dopo lo schianto aereo avvenuto in Nepal da parte del Twin Otter 9N-AET appartenente alla compagnia di bandiera nepalese Tara Air, scomparso dai radar il 29 maggio.
Ad ora le autorità hanno rinvenuto 14 corpi non ancora identificati sul luogo del disastro, ma le operazioni di ricerca e recupero sono state momentaneamente sospese a causa delle avverse condizioni meteo nelle ultime ore.
Secondo le primo ricostruzioni, l'aereo avrebbe perso il contatto radio attorno alle ore 10.07 e sarebbe andato a sbattere contro la parete rocciosa delle catene montuose nel distretto di Mustang che stava sorvolando tra le 9.55 e le 10.20.
L'arrivo dei soccorsi
L'immagine del sito dello schianto è stata pubblicata stamattina dall'esercito nepalese, coordinato dal Generale Narayan Silwal, e nella quale si possono riconoscere i detriti del velivolo Tara Air e una delle sua ali ancora intatta che giacciono a una quota di circa 4000 metri.
Sudarshan Bartaula, portavoce della compagnia aerea, riporta che la restante parte dei corpi sarebbe rinvenibile in un'area di 100 metri dal punto d'impatto, anche se, ad ora, - nonostante la presenza fisica di tre soccorritori appartenenti ad esercito, polizia nazionale ed uno specialista di soccorso ad alta quota - le operazioni di ricerca e recupero restano ferme a causa delle cattive condizioni meteo e, ancora secondo Bartaula, non vi è modo di far atterrare più di un elicottero nella zona.
Il bollettino della compagnia
L'aeroplano è decollato alle ore 9:55 dall'aeroporto di Pokhara con destinazione Jomsom, località turistica celebre per diversi siti di pellegrinaggio in Nepal, perdendo il contatto radio e sparendo dai radar circa 12 minuti dopo la partenza.
Da allora, sono state avanzate numerose ipotesi per le quali il velivolo sarebbe improvvisamente scomparso, ma la scoperta del luogo dello schianto di stamattina è stata inequivocabile.
La compagnia aerea ha rilasciato una lista che elenca le generalità dei passeggeri: 13 delle persone a bordo erano di nazionalità nepalese, ai quali si aggiungono quattro indiani e due tedeschi, oltre ai tre membri dell'equipaggio, anch'essi di nazionalità nepalese. Dopo il recupero dei primi 14 corpi, ora le ricerche continuano per gli altri.
La Tara Air fa parte da tempo della "black list" europea delle compagnie di bandiera a causa degli insufficienti standard di sicurezza.