Naval Soufi, attivista per i diritti umani e punto di riferimento in Sicilia della comunità siriana, ha usato parole molto forti per descrivere la triste vicenda avvenuta qualche giorno fa al largo del mar Mediterraneo e per raccontare il disagio e la sofferenza di fronte alla morte di una bambina di quattro anni.

Il racconto e la reazione dell'attivista Naval Soufi

"Loujin è morta per colpa delle errate politiche europee. È morta tra le braccia della mamma mentre le chiedeva da bere" ha scritto l'attivista in un comunicato sui social. Continua ancora l'attivista con un altro messaggio toccante sui social: "Scusami, ho provato in ogni modo ad aiutarti ma degli adulti cattivi hanno deciso di non mandarti i soccorsi.

Adesso so che altri due adulti sono ancora dispersi, caduti in acqua durante le operazioni di soccorso".

La vicenda e i mancati soccorsi

La piccola Loujin si trovava su un barcone proveniente dal Libano con la mamma, il papà e la sorella più piccola, insieme ad altri sessanta profughi, per cercare un porto in Europa in cui approdare. Aveva solo quattro anni la bambina, per la quale si è cercato di allertare più volte i soccorsi, senza però nessun riscontro. È morta di sete e di stenti dopo 10 giorni su un barcone in mezzo al mar Mediterraneo, nonostante la richiesta di aiuto fosse stata fatta nelle zona SAR (Search And Rescue) di Malta, dove ogni paese coinvolto è tenuto a prestare soccorso. La notizia è stata divulgata dall'attivista per i diritti umani Naval Soufi.

Le varie richieste di aiuto ignorate

Le richieste di aiuto sarebbero state fatte anche ai mercantili di passaggio, oltre che alla guardia costiera, tramite il centralino dei migranti alarm phone, ma sembrerebbe che nessuno abbia risposto ai vari appelli di aiuto. Dopo 10 giorni senza bere e senza mangiare, la piccola Loujin è morta fra le braccia della mamma.

Quando i soccorsi delle autorità greche hanno risposto inviando un mercantile era ormai troppo tardi, inutile anche l'intervento dell'elisoccorso.

Il viaggio dal Libano

L'imbarcazione dove è morta la piccola Loujin era partita dal Libano, per approdare in Europa. I siriani rifugiati in Libano, in tutto 60 su quel barcone, erano in viaggio per cercare una nuova possibilità di vita, soprattutto in Italia.

Dopo la richiesta di aiuto partito dalla zona SAR è stata allertata la guardia costiera de La Valletta. Ma secondo il racconto del padre della piccola, i soccorsi sono arrivati solo dopo 10 giorni, quando oramai la situazione era disperata, da un mercantile battente bandiera di Antigua e Barbado. La sorellina di Loujin è stata ricoverata in ospedale dopo aver ingerito una gran quantità di acqua salata per poterla salvare dalla sete.