Assegni familiari, detrazioni per figli a carico e incentivi di varia natura come il Bonus Bebè, assegno terzo figlio e così via, rendono la materia figli a carico alquanto complessa. Troppo dispersivi i vari incentivi e troppo diversi i requisiti di accesso che spesso non rendono bene l’idea di cosa un cittadino possa richiedere e cosa no. Ecco che da 50 Senatori del PD, arriva il Disegno di Legge che mira alla nascita dell’assegno unico per figli a carico. La proposta non è campata in aria, anzi, per giovedì 16 marzo è prevista la prima valutazione Parlamentare.

Ecco di cosa si tratta e cosa prevede la nuova proposta di Legge.

In Senato per la prima valutazione

Sarà la Commissione Finanze di Palazzo Madama, il 16 marzo, a trattare per la prima volta questo assegno universale per figli a carico. Si tratta di un incentivo unico da 200 o 150 euro a figlio, non necessariamente in età non scolare come prevedono oggi i Bonus relativi ai propri figli. Infatti, la proposta offre alle famiglie un contributo fisso ed universale di 150 euro al mese per ogni figlio fino ai 18 anni d’età, contributo che salirebbe a 200 euro al mese fino al terzo anno di età del figlio. Un modo, come si legge nel DDL, per riformare e semplificare la normativa che riguarda le misure di sostegno per le famiglie.

Un vero e proprio incentivo erogato a chiunque abbia figli a carico in maniera indipendente dalle condizioni finanziarie della famiglia. Un aiuto che si prefigge il duplice obbiettivo di sostegno alle famiglie e di incentivo per le nascite, in netto calo come dimostrano dati statistici dell’ISTAT.

Altre informazioni utili

I Bonus di oggi sono appannaggio di famiglie con redditi bassi, spesso con soglie davvero minime che rendono i sussidi fruibili solo da veri e propri disagiati, per la fascia che si avvicina alla povertà assoluta.

Il nuovo assegno invece, potrebbe essere fruito anche dal ceto medio, spesso dimenticato dalle norme, quasi a considerarli come benestanti. I limiti di reddito previsti dalla proposta infatti, sono abbastanza ampi, consentendo la fruizione dell’incentivo anche a famiglie con ISEE fino a 50.000 euro o a 70.000, ma in misura ridotta.

Il meccanismo prevede anche il crescere di questi limiti di 5.000 euro per ogni figlio a carico successivo al primo. Un modo per tutelare di più le famiglie numerose. In casi di figli che gravano sui genitori anche dopo la maggiore età, per via della precarietà lavorativa e della disoccupazione, l’incentivo scenderebbe a 100 euro e coprirebbe i figli fino all’età di 26 anni. L’idea dei promotori è di chiudere la votazione al più presto, soprattutto perché anche le coperture economiche potrebbero fuoriuscire dal risparmio sopraggiunto per l’abolizione delle misure previste oggi dalla Legge.