La scure sui servizi al cittadino, è oggi in mano a Poste Italiane, che giorni fa annunciava il rischio di chiusura di 80 uffici postali secondo il piano 2015: con un annuncio stampa, nella giornata del 5 febbraio 2015, comunica la possibile prossima chiusura dell'Ufficio Postale toscano di Meleto, nel Comune di Cavriglia, in provincia di Arezzo, dopo l'avvenuta chiusura dell'ufficio di Montegonzi.



La notizia, data con un comunicato dalla Spa, scatena l'intervento del Sindaco di Cavriglia, il primo cittadino del Comune che conta 4mila abitanti, commenta come gravissimo atto contro le fasce più deboli della popolazione, sia nei modi che nei contenuti.

"Senza prima richiedere un confronto con le Istituzioni locali e quindi con i cittadini, che questa mattina hanno subissato di telefonate i nostri uffici per chiedere spiegazioni", dichiara Leonardo Degl'Innocenti o Sanni.



Poste risponde alle istituzioni con la motivazione, fatta ad Anci Toscana nei giorni scorsi, che la causa del taglio degli uffici postali, è il contenimento della spesa. Chiede maggiori spiegazioni il sindaco, a cui si unisce il coro del taglio dei servizi alla popolazione italiana ed europea, ormai all'ordine del giorno. Attende una risposta, non solo il sindaco ma anche i cittadini che non potrebbero più usufruire di un servizio pubblico, ormai per metà privato, che comporta lo spostamento in altre località circostanti provocando situazioni di forte disagio.

A questo proposito il responsabile Territoriale del Comune, convocherà un'assemblea con i cittadini di Meleto, Santa Barbara, San Cipriano e Cetinale, con l'unico obiettivo di evitare la chiusura dello sportello.

Così agisce il taglio alla spesa pubblica, che si traduce, economicamente parlando, nella riduzione dei servizi al cittadino. Si aggiunge ai tanti disservizi, quindi la mancanza dei servizi, una cartina che si restringe ogni giorno per gli abitanti delle zone collinari e montane, un tempo vanto della società. Negli ultimi anni i cittadini abitanti delle frazioni collinari e montane, hanno subìto il taglio di ogni genere di servizio, dai trasporti agli uffici pubblici, che si concentrano in unici palazzi, sempre più lontani dalla realtà locale.