Uno speciale dedicato ad un Comitato denominato Opzione Donna. Lo ha mandato in onda dalle sue frequenze televisive l' emittente toscana Rtv 38 soltanto qualche giorno fa. In studio la fondatrice Dianella Maroni che sintetizza i motivi della creazione del Comitato derivanti dal blocco dell'opzione di poter uscire anticipatamente dal lavoro per le lavoratrici con 57 anni (58 nel privato) e tre mesi di età. Nasce a Ravenna e conta ormai tante iscrizioni.

Il blocco imposto dall'Inps

Nello speciale di Rtv 38 si parla delle circolari dell'Inps che negano l'estensione del regime Opzione Donna come di un errore rilevato da tutti i politici, ma nei fatti nessun provvedimento di sblocco è stato deciso per dichiarare nulle le circolari dell' Ente previdenziale nazionale che davano una interpretazione tutta pro domo sua negando ad oltre 6000 donne un diritto sancito dalla legge del 2004 nota come Legge Maroni.

Sono stati interpellati diversi politici, Poletti in testa, che a parole dimostravano di dare ragione al Comitato. Persino la stessa Inps sembra ammettere l'errore, come la fondatrice Dianella Maroni trova il modo di spiegare ai microfoni dell'emittente toscana. Il 2 di dicembre l'ente di previdenza emette una nota dove dice che le donne che si trovano nella situazione di maturare il diritto entro il 31 dicembre 2015 ma la cui decorrenza di pensione decorrerebbe oltre tale termine, potranno comunque fare domanda senza che questa venga respinta.

La Class Action promossa dal Comitato

Una diffida all'Inps è stato il primo atto formale eseguito dal Comitato dove si dava tempo di rispondere entro il 3 febbraio.

Il termine è scaduto senza che sia pervenuto nessun riscontro da parte del ministero di Via Ciro il Grande. Per questo motivo parte la Class Action contro l'Inps che inizialmente ha visto l'adesione di 600 donne che negli auspici potrebbero aumentare fino a 2000 persone decise ad andare fino in fondo. Essendo ancora in itinere, tutte le lavoratrici nella medesima posizione sono invitate senz'altro ad aderire, tiene a precisare la fondatrice. Il riferimento su facebook è facilissimo da riscontrare. Lì ci sono aggiornamenti e files utili per chi volesse entrare a far parte di questa azione contro il blocco di un sacrosanto diritto.