A Marradi, piccolo paesino di 3 mila abitanti posto nella città metropolitana di Firenze, vi sono quattro suore che si sono barricate dentro al loro convento per evitare lo sfratto. Il monastero protagonista dell'insolita vicenda è quello della Santissima Annunziata. Il trasferimento delle donne è voluto dal loro ordine di Roma.
Il blitz per convincere le suore ad abbandonare la struttura è avvenuto venerdì, ma senza successo
Le domenicane di clausura che al momento vivono nel monastero della Santissima Annunziata di Marradi sono quattro; una novizia e tre suore, di cui una molto anziana.
Come riportano vari siti, il loro ordine ha deciso per la chiusura del monastero e ha previsto che le donne dovessero essere trasferite in un'altra struttura. Tuttavia non avevano fatto i conti con la volontà delle donne, che per opporsi a questa decisione hanno scelto di barricarsi nel monastero. Dopo un tentativo fallito a dicembre, lo scorso venerdì tre persone (di cui due suore) si sono presentate senza preavviso in convento per cercare di convincere le donne ad andarsene. Tutto inutile, però: anche questa volta, infatti, le suore non hanno aperto. In difesa delle religiose, però, si è schierato buona parte del paese tra cui l'ex sindaco Paolo Bassetti: come riporta il quotidiano La Repubblica, infatti, lo scorso 10 gennaio sono accorsi al convento molti abitanti per evitare quello che secondo loro sarebbe un "trasferimento forzato".
A spiegare le ragioni di questa posizione è proprio Bassetti, che ha dichiarato che le religiose "si mantengono da sole con le loro pensioni, non chiedono nulla, sono sempre disponibili e riescono sempre a celebrare messa"; l'uomo ha poi aggiunto che "è necessaria una soluzione che sia condivisa", chiedendosi che fastidio possano mai dare le suore.
Il convento fu fondato nel 1575
La storia del convento interessato è secolare; come si legge nel sito del monastero, infatti, esso è stato fondato l'11 novembre del 1575. Nel 1648 il convento arrivò ad ospitare ben trentaquattro monache, anche se poi sul finire del 1700 la struttura venne confiscata e soppressa. Le domenicane riuscirono a riacquistare il convento nel 1815, anche se vissero anni di grande povertà e precarietà.
Nuovi trasferimenti e vicissitudini si susseguirono per tutto il 1800 e prima metà del '900, quando lo scoppio della seconda guerra mondiale costrinse le domenicane alla fuga. Il 7 maggio del 1945 il monastero tornò ad essere abitato e si riprese il ritmo di vita che è rimasto immutato fino ad oggi. Una storia abbastanza travagliata, dunque, che in questo ultimo periodo sta vivendo una nuova fase critica.