A seguito della vittoria del NO allo scorso referendum, il giornalista Enrico Mentana ha pubblicato un lungo post nella sua pagina Facebook. La sconfitta elettorale di Matteo Renzi non porterebbe i benefici sperati mentre gli insegnanti che hanno 'abbattuto il Governo, starebbero poi peggio di prima'. Noi ci chiediamo, ritenendo di dar voce anche ai nostri colleghi: 'Ma davvero Renzi pensava di vincere? Forse il Premier si è dimenticato delle lacrime dei docenti senza cattedra o che 'hanno subitola deportazione', ai quali ha fatto 'spallucce' numerose volte solo nell'arco dei suoi 1000 giorni di Governo, ma i docenti, no; i docenti non si sono dimenticati.
Ma non è un voto di vendetta. È un voto di realizzazione: 'Se sei stato capace in così pochi giorni di renderci invisibili, come possiamo fare in modo che con il nostro voto tu ci annienti'?
Il Post di Mentana sugli insegnanti
'Quella della scuola è la riforma che il premier ha voluto e fatto riuscendo nel capolavoro di buttarci quattro miliardi e di scontentare la gran parte dei professori, compresi i nuovi assunti - scrive il giornalista Enrico Mentana circa al centro del suo lungo post su Facebbok.
E continua: 'Un harakiri politico e elettorale, sapendo che gli insegnanti erano la base più ampia del bacino elettorale Pd'. È chiaro che i docenti attendevano di vedere la risoluzione alle numerose controversie della Buona Scuola, come la formazione degli insegnanti, la pubblicazione del bando per l'abilitazione all'insegnamento - mentre invece è stato pubblicato solo il concorso per le attività didattiche sul sostegno, a cui i non abilitati non possono partecipare.
Immissioni per alcuni docenti ancora non definite e in mano al Tar. Inutile dire che la Riforma della Scuola pensata dal premier non ha trovato soluzione per nessuna delle problematiche presenti nel mondo dell'istruzione, né per gli studenti, né tanto meno per i suoi lavoratori, docenti, ata e amministrativi. Nonostante le numerose proteste, i sit-in, le richieste.
Ciò che è stato offerto ai docenti è stato il 'solo silenzio', e se non quello, promesse, mai mantenute.
'Come in un '68 rovesciato giovani e insegnanti hanno abbattuto il governo, ma stanno peggio di prima. Chiunque guiderà l’Italia, grillini centrodestra o Renzi stesso, non potrà che partire da qui'. Stiamo peggio di prima?
Che ne dite colleghi? Noi sosteniamo che almeno per stavolta abbiamo dato voce - e abbiamo potuto farlo - alle nostre convinzioni, ma sopratutto alle nostre speranze per la scuola, per il nostro lavoro, che abbiamo scelto, per vocazione. Un insegnante sa bene che il suo lavoro, 'se è un vero insegnante, non è un lavoro'; un insegnante dice 'vado a scuola', e non 'vado a lavoro'. Il premier non potrà dimettersi fino alla conclusione dell'approvazione della Legge di bilancio, è vero, ma con questa, non crediamo di poter 'stare meglio'. Fateci sapere la vostra, cari colleghi. Se desiderate seguirci, cliccate su 'segui' in alto alla vostra sinistra.