I maggiori quotidiani italiani stanno dando ampio spazio alla protesta dei dipendenti Rai, che scenderanno in piazza il prossimo 11 giugno 2014 contro i tagli preannunciati ai posti di lavoro. Una prassi quasi consolidata questa: rinunciare a qualche dipendente piuttosto che tagliare drasticamente gli sprechi, questo quanto denunciato dai sindacati, scesi sul piede di guerra. Ci sarà una manifestazione.

Si paventa lo smantellamento delle sedi regionali Rai e di Raiway, quest'ultima  potrebbe avviarsi a chiusura per il 2016. La Rai rimane un campo in cui si combattono i poteri politici, e in cui resta preponderante l'invasione di interessi altri, che non sono solo il servizio di informazione pubblica.

Così facendo si rischia di compromettere il rinnovo delle concessioni.   

Lo stesso premier Matteo Renzi, invitato come ospite al talk show politico Ballarò, aveva annunciato al conduttore, il giornalista Giovani Floris, che anche la Rai avrebbe dovuto partecipare ai sacrifici. Facendo i dovuto distinguo, però, fra i tagli agli sprechi e ai cda, e assicurando che non ci sarebbero stati licenziamenti di lavoratori.

Il taglio ipotizzato dalla spending review è di 150 milioni di euro. Lo sciopero del prossimo 11 giugno 2014, dei dipendenti Rai è stato indetto dalle sigle sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl, Usigarai, Uilcom Uil, Ugl Comunicazioni, Snater, Libersind Conf Sal. Il taglio è stato considerato, dalle organizzazioni sindacali, dagli evidenti profili di incostituzionalità e che rischia di far perdere posti di lavoro.