Prosegue senza soluzione di continuità il dibattito in tema di Pensioni 2014 e riforma del sistema previdenziale; la situazione è al momento ferma a 24 ore fa e alla proposta formulata da Cesare Damiano, che parlando del primo meeting che ha visto riunirsi il tavolo tecnico composto da MEF, INPS e Commissioni Lavoro ha reso nota una proposta formulata dal PD al ministro Poletti.



Il punto di partenza di un disegno riformatore in grado di agire concretamente sul riassetto delle pensioni 2014 sembra al momento essere costituito dalla revisione della legge Fornero (politici e giuslavoristi concordano su questa mossa), mentre il punto di approdo potrebbe coincidere con un ritorno al passato e dunque all’istituto del prepensionamento, individuato quale strumento in grado di far ripartire quel ricambio generazionale fermo al palo ormai da troppi anni.





L’impressione corrente è che il secondo meeting (il primo si è tenuto lo scorso 7 maggio) che vedrà impegnato il tavolo tecnico sarà decisivo per comprendere il futuro assetto del sistema previdenziale italiano, ma al momento non è stata comunicata alcuna data certa.

Pensioni 2014, revisione legge Fornero punto di partenza, prepensionamento la svolta: cosa risponderà Poletti?



Che il secondo meeting del tavolo tecnico possa essere decisivo in tema di previdenza e pensioni 2014 l’ha lasciato intendere proprio il presidente della Commissione Lavoro Damiano: ‘Al tavolo convocato dal ministro Poletti su sollecitazione della Commissione lavoro della Camera - ha dichiarato il presidente della Commissione Lavoro in tema di pensioni 2014 e prepensionamento - abbiamo formulato come PD due richieste: la prima propone il ritorno al sistema delle quote al fine di offrire a tutti i lavoratori un criterio di gradualità omogeneo nell’uscita dal lavoro verso la pensione. La seconda, di adottare il disegno di legge del PD che propone una flessibilità compresa tra i 62 ed i 70 anni, con una penalizzazione massima dell’8% […] La nostra proposta consente, con 35 anni di contributi, di andare in pensione a partire dai 62 anni’.



Il primo tavolo tecnico si è dunque concluso con due importanti domande alle quali Poletti dovrà dare risposta: chiamato ad esprimersi in tema di previdenza e pensioni 2014, lo stesso ministro ha dichiarato alcuni giorni fa che il ‘tempo dell’incertezza è finito e che verranno prese delle importanti decisioni’.



E’tuttavia doveroso affermare come al momento non sia stato stilato alcun calendario di incontri; in occasione del primo meeting Poletti annunciò sede e data del meeting quasi tre settimane prima, mentre ad oggi non è stato ufficialmente comunicato nulla.

Pensioni 2014, revisione legge Fornero e prepensionamento: ritorno al passato per salvare il presente?



Desta a questo punto grande curiosità la risposta che proporrà Poletti ai due quesiti rivoltigli da Cesare Damino, nel frattempo appare opportuno effettuare una riflessione sulla natura stessa della soluzione paventata dall’ex ministro del lavoro; in un precedente passaggio lo stesso Damino aveva parlato di ‘necessità di rivedere la legge Fornero’, mentre in seguito ha fatto cenno al disegno di legge che prevede il prepensionamento a 62 anni d’età più 35 di contributi.



Un sistema basato sul meccanismo dei prepensionamenti non sarebbe di certo un’innovazione per il sistema previdenziale italiano, anche se ad oggi quell’epoca viene ricordata più come l’era dei ‘baby-pensionati’ più che dei ‘prepensionamenti’. Che un ritorno al passato sia effettivamente l’unica via da percorrere per salvare il presente? E’presto per dirlo, ma il fatto stesso che un personaggio del calibro di Cesare Damiano proponga un simile scenario appare indicativo del punto di totale frattura al quale si è giunti oggi in tema di previdenza e pensioni 2014. Vi terremo aggiornati.