Così come ci siamo già abituati a vedere in questi ultimi mesi, è stato un tweet del premier Matteo Renzi a dare il via alla discussione sulla riforma del cosiddetto "terzo settore".

Il cinguettio questa volta non è arrivato all'alba, ma nella tarda serata, annunciando un mese di discussione e scambio di idee con i cittadini, attraverso la mail terzosettorelavoltabuona@lavoro.gov.it, sulle linee guida indicate in un documento allegato.

L'idea portante è quella dell'istituzione di un "Servizio Nazionale Civile Universale" per consentire, fino a un massimo di 100 giovani l'anno, di operare nel settore sociale per un periodo di otto mesi, prorogabili di altri quattro.

Secondo la proposta di riforma, questa dovrebbe essere un'opportunità offerta ai giovani dai 18 ai 29 anni, anche stranieri, funzionale all'approccio al mondo del lavoro, grazie ad una serie di benefit quali crediti formativi universitari e tirocini professionali.

Saranno stipulate, a sostegno della formazione dei volontari, convenzioni con Regioni, associazioni di imprenditori e società operanti nel settore no-profit.

Il servizio potrà essere svolto in parte anche in uno dei Paesi Europei per favorire la crescita sotto il profilo culturale e delle esperienze da parte dei partecipanti.

Cos'è il Terzo Settore

L'ambito d'intervanto di questa riforma è piuttosto ampio, dal momento che riguarda tutto ciò che non è oggetto dell'intervento pubblico (Stato, Regioni, ecc.) o dell'impresa privata.

Quello che rimane, è un universo vasto formato da soggetti nati per rispondere ad una domanda di servizi che vanno dall'assistenza socio-sanitaria, alla formazione, all'attività sportiva, alla tutela dell'ambiente o dei diritti civili.

Si tratta di associazioni spesso con forme giuridiche molto differenti tra di loro, ed è questo un altro aspetto di cui dovrà occuparsi la riforma per togliere ambiguità ad un settore spesso utilizzato come facciata al solo scopo di usufruire di fiscalità agevolate.

Un progetto che si propone l'ambizioso obiettivo di valorizzare il potenziale di crescita e occupazione rappresentato dal terzo settore, che ha continuato a crescere anche negli anni della crisi, anche attraverso il potenziamento dello strumento del 5 per mille e l'istituzione di voucher sociali, acquistabili dalle famiglie e spendibili nei servizi di cura e assistenza dei bambini, degli anziani non autosufficienti o delle persone con disabilità.

Al termine di questo mese di discussione, il governo avrà due settimane di tempo per produrre una sintesi delle proposte raccolte da racchiudere in un disegno di legge la cui presentazione è prevista per il Consiglio dei Ministri del 27 giugno.