La riforma Pensioni 2014 è un argomento molto dibattuto in questi ultimi tempi, e tra le tante proposte di cui si sente parlare, oggi vi proponiamo quella arrivata dalla Cgil che riguarda: Inps, rivalutazione ed anche i precari.
Inps: Abolizione delle gestioni separate
Secondo il principale sindacato d'Italia il sistema previdenziale ha bisogno di una omogeneizzazione dei fondi. In sostanza nell'Inps devono essere accorpate le gestioni separate, mettendo tutto in un unico fondo gestito per tutti allo stesso modo. La tesi dei sindacalisti, pubblicata su una famosa testata nazionale, si pone l'obbiettivo di riunificare le frammentarie situazioni in cui versano i contratti di lavoro, che rappresentano un punto di vulnerabilità per i lavoratori.
In sintesi il sindacato promuove la inscrizione da parte di tutti i contribuenti in un unico fondo, che porterebbe i contratti di lavoro ad una progressiva omologazione e quindi ridistribuzione del peso sociale.
Pensioni: cambiare i coefficienti della rivalutazione
La Cgil si spinge promuovendo anche un altro pilastro su cui si fonda la loro riforma pensioni, la rivalutazione. Con questo termine si indica la formula utilizzata fino ad oggi dall'Inps per calcolare il dovuto al pensionato, basandosi sui dati Istat e sulla storia contributiva dell'interessato. Il sindacato propone di intervenire proprio sulla formula modificandone i coefficienti di rivalutazione, questo secondo il sindacato potrebbe essere una chiave di svolta importante per sanare lo stato in cui versa l'Inps.
Ricordiamo che è notizia degli ultimi giorni che l'Istituto potrebbe subire l'arrivo di migliaia di richieste di risarcimento per gli errori commessi.
Abolire il ghetto dei precari
Il terzo pilastro su cui il sindacato fonda la proposta di riforma pensioni 2014 è un intervento sul mondo dei precari; il segretario generale Susanna Camusso, nella relazione presentata, ha parlato proprio di ghetto dei precari, da cui il sindacato intende fare uscire gli ormai milioni di persone. C'è da sottolineare che la maggior parte di questi lavoratori non ha nessuna rappresentanza sindacale, e di conseguenza rappresenta un bacino molto accattivante specie in questo momento di crisi.