Si preannunciano giorni infuocati per il governo Renzi alle prese con la riforma della Pubblica Amministrazione: alcune novità contenute nella proposta del ministro Madia non sono piaciute a diverse forze politiche ed in particolar modo a Forza Italia, che, attraverso la vicepresidente della Commissione Lavoro alla Camera, Renata Polverini, ha manifestato il proprio dissenso.

Il nodo cruciale sembra essere il trattamento riservato ai dipendenti statali per quanto riguarda la mobilità obbligatoria ed il possibile spostamento ad altri dipartimenti con un demansionamento, oltrechè un abbassamento di stipendio.



Governo Renzi, riforma PA, statali e privati sempre più 'uguali', mobilità obbligatoria

La deputata Renata Polverini ha vivacemente contestato la riforma PA proposta dal ministro Madia, così come vi abbiamo raccontato in precedenza. In particolar modo, ciò che non piace è che i dipendenti statali (anche gli impiegati e non solo i dirigenti) potranno essere soggetti a spostamenti ad altri uffici, con mansioni anche più basse e  con stipendi inferiori. Soprattutto non piace il fatto che, se una volta l'impiego statale era considerato 'intoccabile', oggi non lo è più, avvicinandosi sempre di più alla figura del dipendente privato.


Governo Renzi, riforma PA, le polemiche per l'articolo 2103 del Codice Civile

Le polemiche, a questo riguardo, non mancheranno sicuramente anche perchè viene messo seriamente in discussione l'articolo 2103 del Codice civile. Quale principio giuridico viene indicato? Quello secondo il quale un lavoratore debba svolgere le 'mansioni per le quali è stato assunto'. Inoltre, la legislatura italiana, sempre al medesimo articolo, prevede che, in caso di cambiamento di impiego, il lavoratore debba svolgere "mansioni equivalenti alle ultime effettivamente svolte, senza alcuna diminuzione della retribuzione".

Bella grana, dunque, quella che l'esecutivo dovrà cercare di risolvere, anche perchè gli statali non rinunceranno facilmente a certi privilegi storici.