Nonostante non si intravedano significativi provvedimenti all’orizzonte prosegue senza soluzione di continuità il dibattito relativo al caso Pensioni Quota 96 Scuola; a tenere in particolare banco è un intervento di Elsa Fornero, che rispondendo ad una mail inviata da uno degli esodati della Scuola ha fornito la propria spiegazione riguardo l’errore compiuto e la riforma che reca il proprio nome.



Il tutto mentre Renzi e Giannini paiono concentrati altrove; nessuno dei due ha più speso una sola parola sul caso pensioni Quota 96 Scuola, con ciò confermando il parere di quanti rinvenivano nelle dichiarazioni rilasciate dal ministro prima del voto (‘Il problema dei Quota 96 della Scuola verrà risolto dopo le Europee’) pura campagna elettorale.



Pensioni Quota 96 Scuola, Fornero risponde alla categoria e rilancia: ‘Ho rinunciato alla mia pensione da ministro’



Come accennato in apertura, parlando di pensioni Quota 96 Scuola non si può tralasciare quanto recentemente dichiarato da Elsa Fornero, firmataria e attuatrice della legge che ha innescato il caso degli esodati della Scuola.



Rispondendo ad una mail inviata da un membro della categoria (entrambe le mail sono state pubblicate da tecnicadellascuola.it e rese note dal Comitato ‘Quota 96’), la Fornero ha parzialmente difeso la ‘propria’ legge: ‘La riforma fu fatta sotto la pressione di una crisi finanziaria rispetto alla quale bisognava agire in fretta e con determinazione. Mi furono dati 15 giorni, mentre io non avevo neppure il controllo delle informazioni […] la riforma è stata determinante per evitare la crisi finanziaria, ma nessun provvedimento è perfetto, nemmeno quelli preparati in tempi normali. E gli aggiustamenti sono sempre possibili. Se il parlamento avesse voluto, avrebbe potuto cambiare alcune cose, come quella sugli insegnanti’.



‘Non è stata una crudeltà voluta ma un aspetto che non mi era stato fatto presente. I politici hanno invece preferito, almeno fino a ora, e cinicamente, lasciare tutto com'era e dare la colpa a me - ha proseguito la Fornero parlando del caso pensioni Quota 96 Scuola - ‘Mi assumo le mie responsabilità ma non posso tacere sul cinismo spietato della politica […] non le sarà di consolazione, ma io posso dire di avere rinunciato alla pensione da ministro’.



Le parole della Fornero potrebbero prestarsi a diverse interpretazioni, ma a balzare immediatamente all’occhio è la gravissima ammissione relativa al fatto che l’allora ministro accettò di prendere in carico il compito di effettuare una legge di sistema così delicata senza aver prima ricevuto tutte le informazioni necessarie. Con la conseguenza che oltre 300mila individui (gli esodati) sono rimasti senza lavoro né diritto alla pensione, che altre migliaia di persone (i precoci) rischiano di non poter completare il percorso sino al pensionamento e che 4mila docenti (i Quota 96 della Scuola) si sono visti negare un sacrosanto diritto.



La riforma, come asserisce la Fornero, avrà pure salvato l’Italia dalla crisi finanziaria ma ha anche innescato delle questioni sociali così gravi da aver spinto l’esecutivo ad approvare operazioni di salvaguardia indirizzate a certe categorie di lavoratori per oltre 11 miliardi di euro.

Pensioni Quota 96 Scuola, da Renzi e Giannini solo silenzi



Se da un lato la Fornero ha dato il proprio punto di vista in merito al caso pensioni Quota 96 Scuola, dall’altro va riscontrato l’assoluto immobilismo di Renzi e Giannini.



A pochi giorni dalla tornata elettorale, il ministro rassicurò in particolare che la questione pensioni Quota 96 Scuola ‘sarebbe stata risolta subito dopo le Europee’, ma in molti bollarono l’affermazione come un tentativo di accaparrarsi voti in vista delle consultazioni elettorali. Ad oggi non si può che dargli ragione. Entro il 15 giugno il governo dovrà comunque fornire una risposta concreta, non resta dunque che attendere.



E Voi cosa pensate di questa vicenda? Come giudicate le parole della Fornero? Dateci il vostro parere commentando l’articolo qui sotto!