Prosegue senza soluzione di continuità il dibattito relativo alla riforma delle pensioni 2014: le vertenze di Quota 96 ed esodati sembrano prendere strade diverse, con il caso dei docenti vittime della legge Fornero ancora fermo al palo (ma in procinto di ricevere l’ennesimo verdetto) e la questione degli esodati giunta invece alla stretta finale.



Giorni decisivi anche per la manovra sul prepensionamento statali, con il Cdm di giorno 13 giugno che potrà dire molto in tal senso. Cerchiamo allora di fare il punto della situazione in tema di riforma delle Pensioni 2014 tentando di delineare gli scenari futuri e i possibili esiti dello stesso Cdm.

L’impressione corrente è che Renzi sia davvero giunto al bivio finale.

Riforma pensioni 2014, Quota 96: dal Cdm non si attendono novità, ma il governo interverrà entro il 15 giugno



Uno dei casi previdenziali più delicati è certamente quello dei Quota 96; come abbiamo più volte ribadito, la vertenza di per se non necessiterebbe di una riforma delle pensioni 2014 quanto piuttosto di un’assunzione di responsabilità da parte del governo, e in questo senso si va avvicinando l’importante deadline del 15 giugno.



Stando infatti all’ultima risoluzione depositata alla Camera, il governo Renzi è tenuto a riferire circa il reperimento dei fondi necessari a sbloccare la situazione entro il prossimo 15 giugno: certo, di scadenze il governo ne ha disattese a decine, ma il tempo va stringendo (settembre è ormai dietro l’angolo) e Renzi non può più rimandare.



Nonostante possa potenzialmente scrivere buona parte della prossima riforma delle pensioni 2014, il Cdm del 13 giugno non dovrebbe apportare novità in merito al caso dei Quota 96: troppo fitto l’odg con tutta una serie di punti incentrati su riforma della PA e ricollocazione dei lavoratori statali.

Riforma pensioni 2014, esodati: nuovo appello di Damiano, discussione in Aula il 26 giugno



La vertenza previdenziale più vicina ad una soluzione è certamente quella degli esodati; la riforma delle pensioni 2014 in preparazione da parte dell’esecutivo non può e non deve prescindere dal rinvenimento di una soluzione strutturale appannaggio della categoria, ecco che il prossimo 26 giugno si terrà alla Camera il primo dibattito relativo alla proposta di legge firmata da Cesare Damiano.



Il presidente della Commissione Lavoro dimostra giorno dopo giorno grande sensibilità verso il caso, e dopo gli incontri delle settimane scorse con delegazioni e rappresentanti dei lavoratori esodati è tornato a ribadire l’assoluta necessità d’intervento: ‘Il Ministro Lupi ha fatto una affermazione importante: ‘Per fare le riforme smettiamola con il calcolo ragionieristico delle coperture finanziarie’. Ed ha citato come esempio e come metodo la misura che riguarda gli 80 euro. Siamo d’accordo su quell’intervento e sulla centralità delle scelte politiche rispetto a quelle contabili. Ci auguriamo che lo stesso indirizzo il Governo lo adotti anche per risolvere il problema degli esodati’.

Riforma pensioni 2014, prepensionamento statali: la manovra potrebbe saltare



Un discorso a parte merita la manovra sul prepensionamento statali: dopo il polverone mediatico suscitato dalle dichiarazioni rilasciate dal ministro Madia sull’argomento, la misura sembra di fatto essere scomparsa dall’agenda politica e dalla famosa ‘lista’ di 45 punti relativa alla manovra di riassetto della PA.



Il Cdm di dopodomani affronterà parecchi di questi punti (modifica della mobilità volontaria e obbligatoria, abrogazione del trattenimento in servizio e part-time incentivato, solo per fare qualche esempio) ma stando alle ultime indiscrezioni non tratterà il tema del prepensionamento statali.



Il governo avrebbe in particolare deciso di accantonare la misura per evitare uno spaccamento del fronte previdenziale (in molti rivendicavano infatti l’applicazione del prepensionamento anche per altre categorie di lavoratori, in primis i privati).