Il sottosegretario Reggi propone la cancellazione delle Graduatorie di istituto dal quale si attinge per le chiamate di incarichi di supplenze nelle istituzioni scolastiche. La nuova proposta di riforma della Scuola mette in crisi le supplenze brevi e i migliaia di insegnanti che aspirano ruolo. Risvolti economici negativi per le casse delle Università e del Ministero della Pubblica Istruzione con la riduzione dello svolgimento di corsi di abilitazione all'insegnamento destinati proprio ai docenti iscritti nelle Graduatorie di istituto.

Graduatorie di istituto: la proposta di Reggi

In ambito di riforme della Scuola, il sottosegretario Roberto Reggi ha proposto la possible cancellazione delle Graduatorie di istituto, che attualmente comprendono la I fascia, docenti inseriti anche nelle Graduatorie ad esaurimento; la II fascia in cui sono inclusi i docenti che hanno conseguito l'abilitazione all'insegnamento ma non sono ancora stati inseriti nelle GaE e i diplomati magistrale (con inclusione dal 2014/2017); la III fascia comprende tutti gli aventi titolo di accesso all'insegnamento ma privi di abilitazione. La sopressione delle Graduatorie di istituto corrisponderebbe all'eliminazione di tutti i docenti inseriti nelle tre fasce. L'inserimento alternativo non è contemplato.



Il sottosegretario Reggi ha dichiarato che il suo progetto di riforma della scuola si basa sull'assegnazione delle supplenze brevi ai docenti di ruolo, incarichi che a oggi sono affidati ai docenti iscritti nelle Graduatorie di istituto. La definizione di un sistema di assegnazione degli incarichi di supplenza di questa titplogia costringerebbe molti aspiranti docenti (non di ruolo) a cambiare mestiere, non avendo più il supporto di incarichi brevi, per l'acquisizione del punteggio necessario a ottenere il ruolo.

Cancellazione Graduatorie di istituto e risvolto economico

La proposta di cancellazione delle Graduatorie di istituto ha, però, anche un risvolto economico negativo per il Ministero della Pubblica Istruzione e in particolare sulle Univesità, che al giorno d'oggi sono i maggiori enti accreditati per lo svolgimento dei corsi di abilitazione all'insegnamento e di specializzazione, che andrebbero pian piano a ridursi, in considerazione dei fruitori dei corsi, tutti docenti precari e inseriti nelle Graduatorie di istituto che si ha in programma di eliminare.



Si attendono, dunque, delucidazione in merito alle nuove riforme sul piano scuola, e in maniera particolare dal ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini, la quale al momento sembra maggiormente preoccupata di stendere un sistema scolastico basato sul riconoscimento del merito dei docenti, sull'aumento del calendario delle ore in aula e sull'accettazione di ruoli aministrativi all'interno della scuola; particolare risalto ha inoltre il maggiore ruolo dei dirigenti scolatici, ma si attende, anche per queste riforme scuola, il vaglio del Governo Renzi previsto per il 15 luglio.