Sono stati resi noti i primi risultati delle rilevazioni Invalsi 2014, i tanto discussi test che hanno l'obiettivo di misurare il grado di apprendimento degli studenti di scuole elementari, medie e superiori in tutta Italia. Quest’anno sono state coinvolte circa 13.200 scuole, oltre 122 mila classi e quasi due milioni e 300mila studenti, tra bambini e ragazzi di II elementare, V elementare, III media e II superiore. I dati che sono emersi da questa indagine sono interessanti e non mancheranno, a questo proposito, le polemiche. Vediamo.
Miur, scuola, rapporto Invalsi 2014, in alcune regioni si è 'barato'
Roberto Ricci, dirigente di ricerca Invalsi, nel presentare quelli che sono stati i risultati delle prove, ha usato un termine che, con tutta probabilità, diventerà famoso nel gergo scolastico dei prossimi anni, ovvero il 'cheating'. Che cosa significa? Il 'cheating', così come ha spiegato Ricci, è una misura di quanto le prove vengano svolte scorrettamente all'interno della Scuola, in riferimento soprattutto a quello che è l'esame della terza media. Il 'cheating' permette, attraverso un processo di identificazione di tipo statistico complesso, di individuare delle irregolarità nello svolgimento dei test. Le anomalie, come ha spiegato il dirigente di ricerca Invalsi, sono da imputare, nella maggior parte dei casi, agli insegnanti.
Naturalmente, se si parla di 'cheating', la curiosità è immediatamente rivolta a scoprire in quali scuole si è 'barato' di più, ovvero sono state riscontrate delle irregolarità. Ebbene, secondo il rapporto nazionale Invalsi 2014, le regioni italiane che hanno 'furbeggiato' di più sono state la Sicilia, la Calabria e la Campania, oltrechè il Molise, per quanto riguarda le prove di matematica.
Miur, scuola, rapporto Invalsi 2014, il Sud e le Isole arrancano
Ciò che soprattutto emerge da questi risultati è il persistere di importanti differenze nel territorio che, naturalmente, determinano degli squilibri nel livello di apprendimento degli studenti. Il divario tra Nord e resto d'Italia è ancora piuttosto marcato, con le regioni settentrionali (Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino in testa) che ottengono risultati superiori alla media nazionale, le regioni del Centro intorno alla media, mentre la situazione più difficile resta quella del Sud e delle Isole dove i risultati sono al di sotto della media.
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