All'esame della Commissione Lavoro della Camera l'emendamento salva Quota 96, tanto atteso dai dipendenti del comparto scuola (docenti, personale Ata), che dovrebbe permettere ai Quota 96 - i quali, nel frattempo, dopo la sciagurata riforma Fornero, sono arrivati a quota 102 ed oltre - di andare finalmente in pensione dal 1 settembre 2014.

In Commissione Lavoro a Montecitorio si sta votando sulle modifiche al decreto di riforma della P.A. (pubblica amministrazione). L'emendamento era stato già annunciato ufficialmente qualche giorno fa da Francesco Boccia, esponente del PD e Presidente della Commissione Bilancio, che aveva altresì sottolineato l'impellente necessità di garantire l'uscita dal lavoro ai Quota 96 costretti a rimanere in servizio a causa di un errore contenuto nella legge Fornero.

La scelta di inserire il suddetto emendamento nella riforma della pubblica amministrazione (decreto n. 90/2014) è data dal fatto di avere tempi alquanto ristretti: per assicurare infatti agli oltre 4000 dipendenti della scuola il ritiro dal servizio e soprattutto la possibilità di inoltrare la domanda per l'accesso al trattamento pensionistico entro agosto 2014 e poter percepire la pensione già a decorrere dal 1 settembre prossimo.

Non sarà, tuttavia, sufficiente l'ok da parte del Parlamento attraverso l'inserimento del sopracitato emendamento e la pubblicazione del decreto n. 90/2014 in gazzetta ufficiale: sarà successivamente necessario attivarsi mediante l'inoltro di apposita domanda all'Inps, il quale avrà poi dei tempi tecnici - si stima di almeno 15 giorni - per espletare ogni istanza ricevuta e rispondere con l'accoglimento o il rigetto della stessa domanda.

Questa rincorsa si sarebbe potuta evitare e, soprattutto, non si sarebbe dovuto far attendere i quota 96 così a lungo per un errore fin da subito riconosciuto dai vertici, ma finalmente questa situazione incresciosa volge al termine ed i 4 mila Quota 96, tra docenti e personale Ata, che già nell'anno 2012 erano in possesso dei requisiti anagrafici (60 anni) e contributivi (36 anni di servizio) oppure una combinazione che portasse alla soglia-quota 96, potrebbero davvero andare in pensione tra pochissimo (1 settembre 2014).

Infatti, sebbene non sia ancora stato sottoscritto dai parlamentari, il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti scade domani: tuttavia, pare ormai certo visto che anche il Presidente della Commissione Bilancio, Francesco Boccia, lo ha reso ufficiale pochi giorni fa.