Le amministrazioni pubbliche possono finalmente procedere al pensionamento d'ufficio del personale. L'azione va ovviamente motivata: non deve recare un pregiudizio ai servizi e deve essere realizzata per esigenze organizzative. Non possono, però, non esserci delle regole. L'età minima richiesta per non incorrere in penalizzazioni è di 62 anni, mentre si sale a 65 anni per medici e professori dell'università.

Di fondamentale importanza il passaggio dell'emendamento al dl Pa, che consente di sbloccare 4 mila pensionamenti all'interno delle scuole già da settembre, aprendo dunque la possibilità di poter assumere nuovo personale.

Stiamo parlando di tutti quegli insegnanti che possiedono tali caratteristiche: 61 anni di età e 35 di contributi, oppure 60 anni di età e 36 di contributi. Tutte queste persone erano rimaste 'incollate' a lavoro dopo la riforma della Fornero.

Le novità non finiscono qui. Le Camere di Commercio possono stare più tranquille perché il dimezzamento dei pagamenti, dalle imprese al sistema, verrà diluito nel corso di 3 anni, anche se rimane ferma l'idea di abolire tale diritto. Inoltre, in materia di contratti pubblici a rischio, vengono ampliate le competenze di Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità nazionale Anticorruzione. Egli, infatti, potrà proporre commissariamenti al prefetto anche nel caso in cui non si sia ancora aperto il procedimento penale.

Queste sono solo alcune delle novità con il passaggio del decreto legge Pa alla camera. Ancora diverse, però, le problematiche da risolvere, anche se tutto andrà chiarito in questo weekend, dato che il dl dovrà essere pronto per lunedì prossimo. Una delle modifiche più attese e temute era proprio il dimezzamento degli introiti alle Camere di Commercio.

I pagamenti sono stati dilazionati in tre parti: -35% nel 2015, -40% nel 2016 e -50% nel 2017.

In questo modo, invece di ritrovarsi nel primo anno un buco di 400 milioni, dovranno gestire una mancanza di 250 milioni. I sindacati dei lavoratori, impegnati in questa battaglia, si considerano soddisfatti per il raggiungimento di questo primo risultato.

I cambiamenti più duri toccano, però, i magistrati, quelli che hanno incarichi di diretta collaborazione con la Pa: questi non godranno più dell'aspettativa, potranno solo andare fuori ruolo. Posizione, questa, non infinita e con una durata limitata nel tempo (10 anni).

Inoltre, la norma ha anche una sorta di valore retroattivo: una volta che entrerà in vigore a settembre, nessuno potrà più prendersi l'aspettativa. Infine, il provvedimento ha già previsto l'assunzione di mille nuovi vigili del fuoco e uno scorrimento più veloce delle graduatorie per le Forze di Polizia. Tutto questo è in vista di Expo 2015.