Il decreto 90 sulla Pubblica Amministrazione a firma della Ministra Maria Anna Madia ha ottenuto finalmente il via libera dalla Camera dei Deputati: l'ok si estende anche agli emendamenti presentati al decreto e già approvati, come quello sulla pensione dei Quota 96 della Scuola. Manca solo un ultimo passaggio e poi il decreto che riforma la pubblica amministrazione sarà operativo con tutte le sue novità. Tutto ora è nelle mani del Senato, che avrà i giorni risicati per dare la luce verde al testo definitivo per la pubblicazione in Gazzetta. Negli ultimi giorni, a dire il vero, si era temuto molto per la tenuta del decreto, in particolare per le coperture finanziarie necessarie per il collocamento a riposo degli ex quota 96 scuola.

La "solita" Ragioneria dello Stato aveva mosso dubbi e mostrato perplessità sulle coperture indicate dalla Commissione Bilancio e dal suo presidente on. Francesco Boccia.



Gli impegni politici si erano scontrati con i Ragionieri dello Stato, ma alla fine questi si son dovuti arrendere di fronte alla volontà espresse unanimemente dai gruppi politici di maggioranza e di opposizione. Anche se bisognerà ancora stare sul chi va là, perché potrebbero esserci ancora dei colpi di coda del"serpente" Ragioneria prima di arrendersi definitivamente al Senato. Gli operatori scolastici fanno gli scongiuri. Stando alla tradizione politica italiana però, il testo andrà avanti nonostante tutto senza ulteriori scossoni.

Ecco le novità per le Pensioni e per i dipendenti statali contenute nella riforma PA

Pensioni

Quota 96 in pensione dal primo settembre: gli interessati dovranno inviare domanda all'INPS per accedere ai 4mila posti riservati appena ci sarà la Pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Si terrà conto dei requisiti maturati entro il 31 dicembre 2012.

Statali

Novità importanti in particolare per quanto riguarda il trattenimento in servizio. Non si potrà rimanere in servizio oltre il raggiungimento dei requisiti da parte degli statali. Per magistrati e militari le disposizioni entreranno in vigore solo a fine 2015. La mobilità volontaria per chi ha figli al di sotto dei tre anni oppure affetti da disabilità grave viene confermata, come resta anche il limite di trasferimento entro il raggio di 50 chilometri per i dipendenti ritenuti in eccesso.

I parametri economici e la capacità di spesa delle amministrazioni saranno sempre il punto di riferimento per eventuali spostamenti o trasferimenti. I contratti a termine saranno attuati solo negli enti che non abbiano ecceduto i limiti di spesa e abbiano un bilancio corretto e coerente.