Ipotesi di cancellazione delle graduatorie di istituto: il Ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini sta virando verso la cancellazione delle stesse, a favore (o a sfavore, dipende dai punti di vista) dei docenti già di ruolo, in modo che le supplenze vengano svolte proprio da questi ultimi, possibilmente negli istituti dove già svolgono le proprie ore di lavoro per la cattedra di ruolo. Una vera e propria rivoluzione, insomma, contenuta nella proposta arrivata dal Sottosegretario di Stato, Roberto Reggi che, sebbene abbia fatto dietrofront in questi giorni affermando di non aver pensato di aumentare le ore lavorative degli insegnanti a 36, porta a una maggiore incertezza per i tanti precari.

Infatti, la proposta arriva proprio mentre è partita la procedura per inoltrare il Modello B che consente l'aggiornamento delle graduatorie di istituto e quindi per la scelta dei docenti delle istituzioni scolastiche in cui inserirsi nel prossimo anno scolastico, ma che rischia di bloccare, di fatto, i posti liberi nella Scuola. Ai precari rimarrebbe, quindi, solo l'orizzonte di altra precarietà fino al momento in cui si libererebbero nuovi posti nella scuola in numero elevato tale da far bandire un nuovo concorsone. Tempi lunghi e duri, insomma, per chi non può più attendere le lungaggini burocratiche del settore pubblico.

L'ipotesi avrebbe, naturalmente, come effetto anche quello di allungare l'orario di servizio dei docenti di ruolo: se è vero che non saranno le 36 ore come affermato dal Sottosegretario Reggi, molto probabilmente tutte le supplenze brevi saranno accollate al personale docente di ruolo, con intensificazione delle proprie ore di lavoro. E, data la situazione, a rischiare maggiormente saranno i docenti di terza fascia che comprendono anche i docenti senza abilitazione.


Oltre alla questione delle graduatorie di istituto, all'esame del Ministro Stefania Giannini c'è anche la questione "Quota 96" che potrebbe aprire l'opportunità di ingresso nella scuola per circa quattromila giovani. Una questione, quella del "Quota 96" considerata urgente dal ministro insieme al sistema di reclutamento dei professori universitari e degli Invalsi. Ma l'attenzione è concentrata anche sull'introduzione di una maggiore flessibilità dell'orario di lavoro ed, in generale, a una rivoluzione sui metodi di valutazione, miglioramento, premialità dei docenti, questioni per le quali, comunque, il ministero non ha dato scadenze a breve e date fissate.