Ci sarà anche il sindacato FLC CGIL a difendere la posizione degli insegnanti e dei lavoratori ATA quota 96, che hanno deciso di far sentire la propria voce con una manifestazione di protesta il prossimo 29 agosto a Roma. Il problema degli esodati della scuola si pone ormai tra le questioni più spinose per il Governo Renzi. Dopo tre anni dalla Riforma Fornero, che ha di fatto eliminato il pensionamento in modo retroattivo per migliaia di lavoratori dell'istruzione pubblica, sono saltate sistematicamente tutte le occasioni per porre una sanatoria alla vicenda.
Ma a saltare sono ora anche i nervi degli insegnanti e del personale ATA che si vedono negare il diritto già maturato ad andare in pensione secondo gli anni di contributi e l'età anagrafica che gli spettava: si tratta della famosa quota 96 composta da 35 anni di contributi e 61 anni di età, oppure da 36 anni di contribuzione e 60 anni di età.
Le parole del sindacato mettono chiamano in causa il Governo
Non ci sono dubbi, secondo il sindacato FLC CGIL, su chi sia il colpevole dell'esasperazione provata dal personale della scuola. In un comunicato molto duro, la federazione dei lavoratori della conoscenza si è scagliata contro l'esecutivo in carica: "nonostante i pronunciamenti favorevoli di giudici e magistrati, a tutt'oggi anche il Governo Renzi non ha dato seguito all'ulteriore parere positivo delle commissioni parlamentari.
L'alibi della mancata copertura economica per l'operazione di pensionamento di circa 4000 lavoratori, non giustifica il diniego, considerata la sua esiguità" sono le parole pubblicate sul sito FLCGIL.it, fonte per le informazioni riportate nell'articolo.
La discesa in campo con la partecipazione alla manifestazione del 29 agosto
Il sindacato ha deciso di passare all'azione, manifestando la propria presenza e partecipazione per la protesta indetta a Roma dal comitato dei quota 96 il prossimo venerdì 29 agosto, giorno nel quale si terrà anche un importante Consiglio dei Ministri. La speranza è che il Governo Renzi possa occuparsi finalmente del nodo, risolvendo così la situazione di molti lavoratori e favorendo infine anche un auspicato ricambio generazionale.