Il 17 agosto scorso, un'intervista al ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha suscitato un vero e proprio vespaio in materia di Pensioni. Nel corso dell'intervista, il ministro ha ipotizzato un taglio alle pensioni d'oro, seguito da un taglio a tutte le altre, allo scopo di far cassa. Sindacati e forze politiche si sono subito mosse, definendolo un tradimento al patto tra cittadino e Stato stipulato qualche anno fa. Da quel momento Poletti non si è più espresso, ma è intervenuto Renzi, il nostro premier. Cosa ha detto in proposito?

Renzi, Baretta e questione pensioni 2014: la smentita

Giorno 19 agosto, Renzi parla attraverso un tweet: ' I giornali d'agosto sono pieni di progetti segreti del governo. Talmente segreti che non li conosce nemmeno il governo'. Poi con due altri tweet lascia capire che l'esame della questione pensioni non è in programma al momento. Una smentita? 
Il 21 agosto però, anche il sottosegretario all'economia Pier Paolo Baretta appoggia l'idea di Poletti, dicendo che le pensioni oltre il 3500 euro netti sono già da considerarsi redditi più alti che medi. Una smentita alla smentita? È quello che sembra, per cui il vespaio si riaccende, solo per placarsi ad una smentita che proviene da... Baretta stesso in un'intervista a Radio anch'io, dove definisce il taglio alle pensioni solo un'ipotesi personale. Se non ci fosse da piangere, potrebbe anche scapparci una risata... 


Renzi e questione pensioni 2014: le dichiarazioni del premier

E' a questo punto che Renzi interviene, richiamato anche dai giornalisti per il suo silenzio, definendo in un'intervista al TG5 il taglio delle pensioni una semplice chiacchiera di agosto.

Al contrario, afferma di star lavorando ad un taglio delle tasse anche per altre categorie (come fatto per i lavoratori che hanno preso il bonus da 80 euro). I tagli saranno fatti, secondo le affermazioni del premier, alla spesa pubblica, che al momento si aggira intorno agli 800 miliardi di euro. È la spending review lo strumento per trovare risorse. Ma sarà vero?

Intanto si attendono le tre riforme che approderanno al Consiglio dei ministri il 29 agosto:

  • giustizia civile,
  • "Sblocca Italia"
  • scuola.